di Girolamo Di Noto - Chaplin mette in scena il suo Charlot, vagabondo tenero e impacciato, incapace di integrarsi nell'ambiente che lo circonda, non produce una comicità fine a sé stessa, ma una miscela misurata di lievità e gravità, toccando le corde più sensibili dell'animo umano, suscitando risate liberatorie, sorrisi amari e qualche lacrimuccia.
Milarepa, di Liliana Cavani (1974)
di Laura Pozzi Particolarmente amato da Pier Paolo Pasolini a cui dedicò una memorabile recensione pervasa di parole affettuose e appassionate “Che straordinaria esperienza (in parte dimenticata) vedere un film veramente bello. Milarepa di Liliana Cavani è uno di questi film assolutamente rari. Non lo si ricorda come un film, ma come una perfetta Geometria, in cui si sia... Continue Reading →
Il cliente / The Salesman, di Asghar Farhadi (Iran 2016)
- di Andrea Lilli Sappiamo che in tema di rapporti di coppia e di violenza sulle donne il privato è inestricabilmente politico, ma la bellezza di questo film emerge meglio se, almeno durante la sua visione, facciamo finta di non sapere cosa stia succedendo oggi in Iran. Il suggerimento è di evitare facili riferimenti immediati e di... Continue Reading →
Fairytale – Una fiaba, di Aleksandr Sokurov (2022)
di Bruno Ciccaglione - È possibile cogliere l’intimità più profonda dl Hitler, Stalin, Mussolini e Churchill, e metterla in scena in un unico film? E con quale cifra stilistica? Questa la sfida artistica di Fairytale di Alexandr Sokurov.
Intrigo internazionale, di Alfred Hitchcock (Usa/1959)
di Girolamo Noto - Originale, brillante, sorprendente: il film è prima di tutto una lezione di stile, una storia raccontata con straordinaria maestria, capace di rendere efficace un pensiero attraverso la potenza delle immagini e dei suoni, abile nel riuscire a legare scene macabre con quelle da commedia, usando così la forza dell'ironia per smorzare la tensione.
Parenti serpenti, di Mario Monicelli (1992)
di Greta Boschetto - Nessuno si salva nel gioco al massacro messo in scena da Monicelli, che sfrutta sapientemente il consueto repertorio della commedia italiana (le macchiette, i regionalismi, la sessualità) non per rendere più leggero il dramma a cui poco a poco assistiamo, ma per caricarlo di una violenza grottesca riuscitissima e tanto cara al regista.
Sfida infernale, di John Ford (Usa/1946)
di Girolamo Di Noto - Sfida infernale è un western atipico, che dedica più spazio al melodramma che al duello finale. Solo nell'ultima scena c'è azione, sfida leggendaria. A Ford interessa di più il duello interiore dei protagonisti, l'aspetto sofferto e tormentato delle loro vite.
Un amore a Roma, di Dino Risi (1960)
di Girolamo Di Noto - Tratto dal romanzo di Ercole Patti e sceneggiato dallo stesso autore e Ennio Flaiano, Un amore a Roma è uno dei film meno celebrati di Dino Risi, tuttavia è senz'altro un film da riscoprire
Slow Movie: Paterson, di Jim Jarmusch (2016) e Ariaferma, di Leonardo Di Costanzo (2021)
Mentre le qualità dello slow food hanno da tempo conquistato un vasto pubblico, si sta affermando anche il genere dello slow movie. Gustati con calma e con il giusto approccio, sia l’uno che l’altro sono molto digeribili e nutrono corpo, cervello e anima.
Niente di nuovo sul fronte occidentale, di Edward Berger (2022)
di Bruno Ciccaglione - Il romanzo di Remarque, riletto oggi dal punto di vista di quella parte della cultura tedesca che ha saputo fare i conti con la propria storia, è un film radicalmente contro la guerra e contro i nazionalismi.