di Girolamo Di Noto - La ballata di Stroszeck racconta principalmente di sogni infranti, è uno straordinario apologo sull'emarginazione in cui speranze e desideri sono destinati a finire nella polvere.
Rapito, di Marco Bellocchio (2023)
di Laura Pozzi Dopo quello di Aldo Moro affiora un nuovo rapimento nel destino cinematografico di Marco Bellocchio. E stavolta senza nessuna liberazione, reale o immaginata. Duro e pragmatico fin dal titolo (anche se inizialmente si era pensato al meno esplicito e più conciliante La conversione) il regista piacentino dopo il successo di Esterno notte... Continue Reading →
Racconto crudele della giovinezza, di Nagisa Oshima (Giappone, 1960)
di Girolamo Di Noto - Considerato il manifesto della Nubern Bagu, la Nouvelle Vague giapponese, girato lo stesso anno di Fino all'ultimo respiro di Godard, Racconto crudele della giovinezza è un grande affresco sulla gioventù giapponese, sbandata, priva di veri punti di riferimento.
Le chat, di Pierre Granier-Deferre (Francia/Italia,1971)
di Girolamo Di Noto "E l'indomani sarebbe stato un altro giorno, quasi identico" Georges Simenon La vasta produzione letteraria di Simenon è stata oggetto di svariate trasposizioni cinematografiche. Uno dei tanti registi che è riuscito a dare un'immagine visiva al mondo di parole creato dallo scrittore belga è stato Granier-Deferre. Ben quattro furono i romanzi... Continue Reading →
L’uomo senza colpa, di Ivan Gergolet (2022)
di Bruno Ciccaglione - Che cosa succede quando in tanti si subisce un grande dolore, una grande ingiustizia? Cosa succede alle persone che devono elaborare i traumi e tentare di andare avanti? Storie di amianto, dell'intreccio perverso tra lavoro e salute, del desiderio di vendetta e del possibile perdono.
Él, di Luis Buñuel (Messico, 1953)
di Girolamo Di Noto - Girato in Messico nel 1953 con pochi soldi e in tre settimane, molto amato dallo psicanalista Jacques Lacan che faceva vedere il film ai suoi studenti durante i suoi corsi universitari, Él è un geniale ritratto delle ossessioni a cui può portare l'idea borghese del "possesso"
I cancelli del cielo, di Michael Cimino (1980)
di Girolamo Di Noto - Questo insolito, struggente e atipico western che contemporaneamente celebra e distrugge il mito della Frontiera è uno straordinario affresco di una delle pagine più infamanti della storia americana: la Johnson County War del 1890, nel Wyoming, che vide protagonisti da una parte i ricchi proprietari terrieri, dall'altra le comunità di immigrati europei, destinati a sfociare in un conflitto sanguinoso.
Giorni perduti, di Billy Wilder (1945)
di Girolamo Di Noto Esistono registi che hanno saputo raccontare con magistrale perfezione di tecniche narrative la vita di personaggi comuni, imbrigliati tra ambizioni di successo e incapacità a realizzarlo. Wilder, ad esempio, con il suo The lost weekend (Giorni perduti) ha dato vita, con eccezionale brillantezza, ad un'opera superlativa sulla perdizione di un uomo,... Continue Reading →
Un affare di donne, di Claude Chabrol (1988)
di Girolamo Di Noto - Ispirato ad una storia vera, quella di Marie-Louis Girard, una delle ultime donne ghigliottinate in Francia, Un affare di donne è uno strepitoso affresco della Francia occupata, ma anche un modo emblematico per riflettere sull'ipocrisia del potere costituito che trova nella donna il suo capro espiatorio. Grandissima interpretazione di Isabelle Huppert.
Il demone sotto la pelle, di David Cronenberg (1975 )
di Girolamo Di Noto - Cronenberg, con uno stile estremo e visionario, riflette sull'inquietudine del corpo, dalla forma sempre instabile, ultimo appiglio di un'identità indeterminata.