Fuoco,ย di Gian Vittorio Baldi (Italia/1968)

di Girolamo Di Noto - Uno dei film piรน singolari del cinema italiano anni Sessanta, un'opera che riesce nell'intento di rendere materia viva l'angoscia esistenziale.

“UN SEMPLICE INCIDENTE” (2025), di JAFAR PANAHI

(CONTIENE SPOILER) di Marco Grosso QUALCOSA DI MAI VISTO PRIMA Martin Scorsese ha definito "Un semplice incidente" di Jafar Panahi addirittura come โ€œqualcosa di mai visto primaโ€. Ritengo che lo abbia detto essenzialmente per due motivi: 1) per l'atto di coraggio e resistenza che il film rappresenta e per le condizioni letteralmente proibitive in cui รจ stato... Continua a leggere →

Springsteen: Deliver me from nowhere (Liberami dal nulla), di Scott Cooper (2025)

di Bruno Ciccaglione - Deliver me from nowhere aiuta a svelare al grande pubblico un lato meno conosciuto dellโ€™opera di Springsteen, mostrando un artista il quale, molto piรน di quanto si creda, ha lasciato che le sue paure e le sue fragilitร  avessero piena cittadinanza nella sua opera.

The look of silence, di Joshua Oppenheimer (GB/Danimarca/Finlandia/Norvegia/Indonesia/2014)

di Girolamo Di Noto "Ma il passato รจ una cosa che, quando ti ha affondato i denti nella carne, non ti molla piรน" (Jonathan Littell, Le benevole) Ci sono film che da subito possiedono una forza e una intensitร  che lasciano lo spettatore senza parole, opere emozionanti che pongono l'urgenza di riflettere, svegliare le coscienze:... Continua a leggere →

Tutto quello che resta di te, di Cherien Dabis (2025)

di Andrea Lilli - Come parlare di cinema su Gaza in questi giorni, mentre Gaza City brucia, come si compiace di confermare il ministro israeliano della Difesa, senza piรน ritegno, e prosegue impunito il massacro dei palestinesi, avanza lโ€™invasione, la distruzione delle loro proprietร  e attivitร , mentre Trump specula sui cadaveri sorridendo ai fotografi con... Continua a leggere →

La voce di Hind Rajab, di Kawthar ibn Haniyya (2025)

di Marzia Procopio Hind Rajab, affettuosamente โ€œHanoodโ€, viveva a Gaza con la sua famiglia; aveva un fratellino di 3 anni, amava il mare di Gaza, la sua sabbia dorata, le sue acque, e frequentava la materna nella โ€œclasse delle farfalleโ€ in una scuola che si chiamava โ€œLa felicitร  dellโ€™infanziaโ€. Nel suo bellissimo non-film La voce... Continua a leggere →

Gaza mon amour, di Tarzan Nasser e Arab Nasser (2020)

di Andrea Lilli - Il diritto di vivere in pace, sognare, amare, lavorare. Il diritto del sessantenne Issa di fare il proprio mestiere di pescatore, andare al mercato, vendere il pesce, conoscere una donna di mezza etร , farle una timida corte sfacciata, con la scusa di accorciare i pantaloni, perchรฉ Sahim รจ una sarta di... Continua a leggere →

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Moving, di Sลmai Shinji (Giappone/1993)

di Girolamo Di Noto - Moving รจ una meditazione suggestiva sull'infanzia, una riflessione profonda sull'importanza del saper lasciarsi alle spalle i dolori passati, una storia toccante che trova nella magnifica interpretazione dell'allora dodicenne Tabata Tomoto la sua forza trascinante, un film di mirabile delicatezza.

Madre, di Rodrigo Sorongoyen (2017)

di Marzia Procopio La giovane Elena riceve una telefonata dal figlio Ivan di sei anni, lasciato dal padre in circostanze che la sceneggiatura non spiega, su una spiaggia francese di cui il bambino non sa dirle nulla. Mentre il bambino, tentando di descrivere alla madre il luogo, le comunica che uno sconosciuto sta avanzando verso... Continua a leggere →

The Fire Within – A Requiem for Katia and Maurice Krafft, di Werner Herzog (2022)

di Girolamo Di Noto - "The Fire Within: A Requiem for Katia and Maurice Krafft" รจ un viaggio per immagini straordinarie e incredibili, una drammatica parabola esistenziale sull'utopico sogno dell'uomo di poter dominare una natura affascinante ma spietata, un altro splendido capitolo della filmografia di Herzog

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