di Maurizio Ceccarani “Quando tornerò, avrò i vestiti di un altro uomo, e mi presenterò con un nome diverso, e tu non mi riconoscerai. Ma poi ti indicherò la finestra in fondo, e la stanza, e i segni sul corpo…”. Sono queste, più o meno (cito a memoria), alcune parole del lungo monologo che Harvey Keitel recita alla fine de Lo sguardo di Ulisse, di Theo Angelopulos. Doveva... Continue Reading →