Angoscia, di George Cukor (Usa/1944)

di Girolamo Di Noto - "Angoscia" rappresenta forse l'esempio più significativo di integrazione della condizione interiore della protagonista con l'impianto scenografico. Con una tensione che cresce sempre più, Cukor è abile nel tratteggiare Paula come una sagoma senza contorni, umiliata, avvilita, che si aggira in una casa si rivela soffocante, con stanze e corridoi vuoti che sembrano gabbie, oscuri meandri della sua psiche degradata.

Stromboli, di Roberto Rossellini (1950)

di Bruno Ciccaglione Roberto Rossellini e Ingrid Bergman alla Sciara del fuoco, in una pausa delle riprese di Stromboli - Terra di Dio C’è stato un tempo in cui il cinema era così importante, che di un film si poteva parlare per mesi, con dibattiti infuocati che coinvolgevano ogni fascia sociale, nei più diversi ambiti... Continua a leggere →

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