di Andrea Lilli

E magari non nel chiuso di casa nostra, bensì da oggi 28 giugno al Teatro dei Dioscuri al Quirinale, dove è allestita una mostra-percorso intensa, intelligente perché non agiografica: immagini d’archivio, poesie inedite, fotografie private, locandine, lettere, segni e suoni che ricompongono le dimensioni espressive di un uomo così comune, così straordinario, col dovuto rispetto, senza santificarlo.
Soprattutto, in ogni angolo dell’esposizione: il suo sguardo. Oggi Massimo avrebbe 66 anni, rughe e capelli brizzolati, qualche chilo in più, forse; ma lo sguardo – quello me lo immagino uguale. Il suo – e solo suo – sguardo.
Avrebbe oggi gli stessi fervidi occhi neri, che ironici, arguti sfondavano gentilmente lo schermo, anche quando guardavano altrove, in basso, di lato, con finta timidezza.
Quello sguardo inimitabile.

Tu detestavi i presuntuosi, Massimo, senza mai aggredirli. Sempre con leggerezza, sputtanavi i bulli, sottilmente feroce. Mai ti sei sporcato di acide volgarità.
Quanto ci manca, in questi tempi ottusi, lo sguardo aperto di Troisi. La sua italica, mediterranea, antica umanità.
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Dal 28 giugno al 27 ottobre
Teatro dei Dioscuri al Quirinale
Via Piacenza, 1 – 00184 Roma
Telefono 06.86981921
dioscuri@cinecittaluce.it
Ingresso gratuito
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