di A.C.
“From now on, the best of everything is good enough for me”
(Sidney Falco, ‘The sweet smell of success’)
J.J. Hunsecker (Burt Lancaster) è un influente e temuto giornalista newyorkese, con una sorella minore verso la quale nutre sentimenti morbosi. Hunsecker Incarica il suo viscido addetto stampa Sidney Falco (Tony Curtis) di interrompere la relazione della ragazza con un musicista a qualsiasi costo e con qualunque mezzo.
Mackendrick mette in scena un “noir” crudele e cinico. Sullo sfondo dei retroscena più immorali e meschini del mondo del giornalismo, la storia si intreccia con l’avidità, l’ambizione e la brama di potere che accomuna la quasi totalità dei suoi personaggi e che li conduce a compiere le azioni più ignobili. La regia di Mackendrick è esemplare, supportata da una fotografia in bianco e nero superlativa con cui evidenzia il continuo conflitto tra bene e male incarnato dai suoi personaggi e rigorosamente palpabile in ogni scena.
Altrettanto sublime il lavoro di sceneggiatura i cui dialoghi vibranti e le avvincenti svolte narrative rendono la storia intrigante e magnetica, ed il suo sviluppo scorrevolissimo e mai compassato.
Ma un merito non meno importante è quello del duetto attoriale dei protagonisti, in un avvincente duello recitativo tra un Lancaster spietato e un Curtis subdolo. E tra i due risulta estremamente difficile decretare un vincitore. Falco è un arrampicatore sociale che vive nell’ombra di Hunsecker e del quale emula i comportamenti più deprecabili. È talmente in bolletta da uscire dall’ufficio senza cappotto per non lasciare la mancia, cosa che fa anche Hunsecker, senza che nessuno si aspetti da lui alcunché, perché lui è LUI. Il personaggio interpretato da Lancaster si muove in modo ambiguo tra un vago atteggiamento incestuoso nei confronti della sorella e un’ipotetica attrazione nei confronti di Falco ( “sei un biscottino pieno di arsenico”, “odierei dover mangiare un bocconcino di te”) senza che questo scalfisca l’aura di riverenza che il suo personaggio ispira. (Piccola curiosità: per il ruolo di Hunsecker venne inizialmente pensato Orson Welles).
‘Piombo rovente’ è uno di quei film di cui “si ricordano i nomi dei personaggi perché si ricordano ‘loro’, come persone, come tipi, come riferimenti”(R. Ebert).
Un film irrinunciabile e che meriterebbe una riscoperta tra i classici del suo tempo anche solo per il fatto di essere la rappresentazione di uno dei più convincenti rapporti simbiotici mai visti sullo schermo: Hunsecker e Falco. Mai uno senza l’altro.
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