di Girolamo Di Noto - Ispirato ad una storia vera, quella di Marie-Louis Girard, una delle ultime donne ghigliottinate in Francia, Un affare di donne è uno strepitoso affresco della Francia occupata, ma anche un modo emblematico per riflettere sull'ipocrisia del potere costituito che trova nella donna il suo capro espiatorio. Grandissima interpretazione di Isabelle Huppert.
Benedetta, di Paul Verhoeven (Francia, Paesi Bassi 2021)
di Laura Pozzi "Fino alla fine, tu menti" - Lambert Wilson - A più di trent’anni di distanza dallo scandaloso e iperbolico successo di Basic Instinct, ancora una bionda di bianco (e nero) (s)vestita nutre e ossessiona l’universo amorale di Paul Verhoeven. Che si tratti di un sanguinoso punteruolo o della statuina “multiuso” della Vergine... Continue Reading →
Romantiche, di Pilar Fogliati (2023)
di Laura Pozzi Entri in sala senza troppa convinzione pensando all’ennesima commedia made in Italy infarcita di buonismo, stereotipi e clichè. Il titolo in fondo, Romantiche, dice poco, anche se ad un’occhiata meno superficiale scorgi un sibillino “finchè non ci sbatti la testa” ed è probabilmente lì che si nasconde qualcosa. Tuttavia non ci badi... Continue Reading →
Esterno notte, di Marco Bellocchio (2022)
di Laura Pozzi Quasi vent’anni fa sul finale di Buongiorno notte, Marco Bellocchio "liberava" l’onorevole Aldo Moro dopo 55 giorni di prigionia. In una livida mattina di maggio, sulle ipnotiche note di Shine On You Crazy Diamond dei Pink Floyd, Roberto Herlitzka usciva dall’incubo, provava a dare un senso a quella prova assurda e incomprensibile... Continue Reading →
Colpita da improvviso benessere, di Franco Giraldi (1976)
di Laura Pozzi “Ma quanto sei bello…ma che bel ragazzo che è”. Lo stupore fanciullesco e la commozione cristallina che hanno accompagnato Giovanna Ralli durante la consegna del David di Donatello alla sua straordinaria carriera, rappresenta il momento più autentico e significativo di una cerimonia avara di emozioni e priva di particolare mordente. Di fronte... Continue Reading →
La piscina, di Jacques Deray (La Piscine FR/1969)
di Laura Pozzi La piscina, settimo lungometraggio realizzato da Jacques Deray nel 1969 si colloca tra i film più emblematici e seducenti della cinematografia francese. Girato durante la bollente estate sessantottina, ha sempre goduto di una fama a detta di alcuni spropositata e fin troppo benevola nel dissimulare le imperfezioni di una pellicola abile e... Continue Reading →
Benny’s video di Michael Haneke (1992)
di Laura Pozzi Fin dalle prime inquadrature, Benny’s video rivela e impone la sua natura disturbante. I fotogrammi di uno scioccante video amatoriale, con al centro la raccapricciante uccisione di un maiale all’interno di un mattatoio vengono ripetutamente sbattuti in faccia allo spettatore. Le immagini, sottoposte a continui rewind, avanzano lentamente verso l'esecuzione stoppandosi nel momento... Continue Reading →
Ho affittato un killer, di Aki Kaurismäki (I hired contract killer 1990)
di Laura Pozzi L’amore fugge definitivamente dal grande schermo nel 1979 portando via con se Antoine Doinel, François Truffaut, ma soprattutto Jean-Pierre Léaud. Un commiato artistico inevitabile e necessario, reso struggente dall'imminente scomparsa, cinque anni dopo, del grande maestro della Nouvelle Vague. Pensare Jean-Pierre Léaud senza François Truffaut (nonostante la pregevole filmografia firmata da registi... Continue Reading →
Spencer, di Pablo Larraín (USA 2021)
di Laura Pozzi Presentato in concorso all’ultima mostra del cinema di Venezia, arriva nelle sale italiane dopo il forzato stop covid (sarebbe dovuto uscire a gennaio) Spencer, film incentrato sulla figura di Lady Diana firmato dal cileno Pablo Larraín e interpretato da Kristen Stewart. Un’uscita per certi versi strategica alla vigilia di una notte degli... Continue Reading →
Amico mio: un ritratto di Ugo Tognazzi nel centenario della nascita
Il 23 marzo di cento anni fa nasceva Ugo Tognazzi. Figlio di quel 1922 che ci ha regalato anche Gassman, Adolfo Celi, Pasolini e Carlo Lizzani, di Tognazzi ci mancano lo sguardo beffardo, l'aria spavalda, la lucidità malinconica e senza sconti di chi ha sempre avuta chiara la fragilità e la debolezza del suo essere solo un uomo: «Nei miei personaggi non c’è un reale pentimento ma c’è la desolazione, la disperazione in certi casi, e comunque un rimanere attonito di fronte alla manifestazione dei propri difetti.»