di R. L.

“Grazie mille che siete qui voi così le celebrità se ne stanno tranquille e sicure a casa. Solitamente qui ci sarebbero Meryl Streep che non sa nemmeno per quale film sta qui o Tarantino che tocca i piedi a tutti sotto i tavoli e invece”. Così si è aperta la 78esima edizione dei Golden Globes, condotta da Tina Fey e Amy Pohler, in un’atmosfera ovviamente innaturale con collegamenti dalla Rainbow Room, sulla cima del Rockefeller Center a New York e dal Beverly Hilton Hotel di Los Angeles. Trionfa Laura Pausini con ‘Io sì (Seen)’ di Diane Warren, mentre il miglior film straniero è il sudcorano ‘Minari’. Stravince la serie tv ‘The Crown’, mentre per i film vincono il sequel di ‘Borat’ e ‘Nomandland’. Trentasette anni dopo Barbra Streisand, una donna, Chloé Zhao, vince come miglior regista.

“Sono così orgogliosa, ho la pelle d’oca. Grazie mille” dice Laura Pausini ricordando Edoardo Ponti e Sophia Loren per il cui “La vita davanti a sé” la cantante romagnola ha vinto il premio. Non ce la fa il film di Ponti contro Minari, film sudcoreano che si aggiudica il premio come miglior film straniero. Il film di Lee Isaac Chung, recitato in coreano ma girato negli Stati Uniti, racconta la storia autobiografica di una famiglia di immigrati dalla Corea del Sud che vuole costruire una fattoria nell’Arkansas e del rapporto speciale che si instaura tra il figlio più piccolo e la nonna arrivata dalla Corea.

Dal Beverly Hilton riceve il Cecil B. Demille, il premio alla carriera, una straordinaria Jane Fonda. Memorabile il suo discorso di ringraziamento: “Siamo una comunità di narratori e in momenti di crisi e turbolenza è sempre stata essenziale la capacità di racontare per cambiare la nostra mente e vivere l’empatia – Con le nostre diversità siamo tutti esseri umani, nella mia vita ho visto tanta differenze ma con cuore aperto e andando sotto la superficie […]. Tanti film quest’anno, da Nomadland a Minari, mi hanno aperto all’amore e ricordato quanto è fragile la nostra democrazia e quando piccolo e fragile il nostro pianeta. C’è una storia che abbiamo paura di vedere e sentire e riguarda le voci all’interno della nostra comunità che prende decisioni e attribuisce premi; portiamo avanti senza paura la diversità. In passato abbiamo marciato, è di nuovo ora di prendere il bastone e rimetterci in marcia”.
Serie Tv: i Golden Globes 2021
The Crown, serie sulla famiglia reale inglese giunta alla sua quarta stagione ha vinto come miglior serie drammatica. Emma Corrin premiata per la sua principessa Diana e Josh O’Connor, per la sua interpretazione come principe Carlo. Premiata anche Gillian Anderson per il suo ruolo come Margaret Thatcher. Miglior attore di una serie drammatica é Mark Ruffalo per Un volto, due destini. Nel suo discorso di ringraziamento invita a curare la Madre Terra con giustizia e inclusione. Anya Taylor Joy vince come miglior attrice per la serie La regina degli scacchi, serie fenomeno della scorsa stagione.

I film: Golden Globes 2021
Tre nomination su cinque a registe donne per quest’edizione dei Golden Globe: the winner is Chloé Zhao, con il suo Nomadland, già Leone d’Oro a Venezia. Tra fiction e documentario (alcune sequenze tra cui una memorabile con protagonista Rudolph Giuliani che hanno fatto esplodere uno scandalo) Sacha Baron Cohen con il sequel di Borat vince il premio come miglior commedia e pure come miglior attore. Baron Cohen esordisce: “Donald Trump sta contestando il risultato, dice che tanti di quelli che hanno votato in realtà sono morti”. Cohen ha inoltre ringraziato la troupe “che è stata coraggiosa rischiando più di una volta di farsi arrestare o prendersi il Covid”. Bocca asciutta per Mank che aveva 6 nomination e non ha portato a casa nulla.

La miglior attrice in una commedia è Rosamund Pike, crudele e cinica tutrice di anziani in I care a lot. Nel suo discorso ringrazia per aver riconosciuto l’aspetto dark della commedia e il coraggio di Maria Bakalova (protagonista di Borat 2) per essere stata in una stanza con Rudolph Giuliani. Miglior attrice protagonista, l’esordiente Andra Day, Billie Holiday nel film che racconta la persecuzione dei federali nei confronti della cantante afroamericana. “La vita è come il jazz, non possiamo controllarla ma possiamo tirarne fuori qualcosa di bello”, così Pete Docter, regista di Soul, premiato come miglior cartoon.

Ampiamente previsto il premio per il miglior attore a Chadwick Boseman, ex Black Panther Marvel che nel film Ma Rainey’s Black Bottom interpreta il rivale artistico di Ma Rainey, il trombettista Levee, talento puro dal carattere difficile per le dolorose esperienze personali. La moglie: “Se lui fosse qui ringrazierebbe il Signore, il suo team e tutti quelli che hanno lavorato a questo progetto. Direbbe qualcosa di bellissimo e di grande ispirazione che amplifica la piccola voce che abbiamo dentro di noi e direbbe di tenere duro che ce la faremo. […] Tesoro, sei sempre con me”.

Spike Lee e le proteste contro la Hollywood Foreign Press Association
Con l’ashtag #TIMESUPGlobes e lo slogan “cosmetic fixes is not enough” (che si riferisce alla scelta di avere diversi presentatori afroamericani nello show), molte star da Shonda Rhimes a Ellen Barkin hanno protestato nei confronti della Hollywood Foreign Press che tra i suoi membri non ha nessun nero. Spike Lee (il cui film sui soldati afroamericani in Vietnam Da 5 Bloods – Come fratelli non è stato candidato) ha dichiarato in un’intervista a Variety che “l’HFPA per rimanere rilevante deve diversificare la propria appartenenza”.

Nominations e premiati ai Golden Globe 2021
Miglior film drammatico
Nomadland (Searchlight Pictures)
The Father (Sony Pictures Classics)
Mank (Netflix)
Promising Young Woman (Focus Features)
Il processo ai Chicago 7 (Netflix)
Miglior commedia o musical
Borat 2 (Amazon Studios)
Hamilton (Walt Disney Pictures)
Palm Springs (Neon)
Music
The Prom (Netflix)
Miglior regista
Chloé Zhao, Nomadland (Searchlight Pictures)
Emerald Fennell (Promising Young Woman)
David Fincher, Mank (Netflix)
Regina King, One Night in Miami (Amazon Studios)
Aaron Sorkin, Il processo ai Chicago 7 (Netflix)
Migliore sceneggiatura
Aaron Sorkin, Il processo ai Chicago 7
Emerald Fennell, Promising Young Woman
Jack Fincher, Mank
Florian Zeller e Christopher Hampton, The Father
Chloé Zhao, Nomadland
Miglior serie, musical o commedia
Schitt’s Creek (Cbc)
The Flight Attendant (Hbo Max)
The Great (Hulu)
Emily in Paris (Netflix)
Ted Lasso (Apple Tv Plus)
Miglior attore in una serie tv drammatica
Josh O’Connor (The Crown)
Jason Bateman (Ozark)
Bob Odenkirk (Better Call Saul)
Al Pacino (Hunters)
Matthew Rhys (Perry Mason)
Miglior attrice in una miniserie o film tv
Anya Taylor-Joy (La regina degli scacchi)
Cate Blanchett (Mrs. America)
Shira Haas (Unorthodox)
Nicole Kidman (The Undoing)
Daisy Edgar-Jones (Normal People)
Miglior attrice di commedia o musical
Rosamund Pike (I Care a Lot)
Maria Bakalova (Borat 2)
Michelle Pfeiffer (French Exit)
Anya Taylor-Joy (Emma)
Kate Hudson (Music)
Miglior attore drammatico
Chadwick Boseman (Ma Rainey’s Black Bottom)
Riz Ahmed (Sound of Metal)
Anthony Hopkins (The Father)
Gary Oldman (Mank)
Tahar Rahim (The Mauritanian)
Miglior serie drammatica
The Crown (Netflix)
Lovecraft Country (HBO Max)
The Mandalorian (Disney Plus)
Ozark (Netflix)
Ratched (Netflix)
Miglior attrice in una serie drammatica
Emma Corrin (The Crown)
Olivia Colman (The Crown)
Jodie Comer (Killing Eve)
Laura Linney (Ozark)
Sarah Paulson (Ratched)
Miglior attore in una miniserie o film tv
Mark Ruffalo (I Know This Much Is True)
Bryan Cranston (Your Honor)
Jeff Daniels (The Comey Rule)
Hugh Grant (The Undoing)
Ethan Hawke (The Good Lord Bird)
Miglior attore in una commedia o musical
Sacha Baron Cohen (Borat 2)
James Corden (The Prom)
Lin-Manuel Miranda (Hamilton)
Dev Patel (La vita straordinaria di David Copperfield)
Andy Samberg (Palm Springs)
Miglior attrice in un film drammatico
Andra Day (The United States vs. Billie Holiday)
Viola Davis (Ma Rainey’s Black Bottom)
Vanessa Kirby (Pieces of a Woman)
Frances McDormand (Nomadland)
Carey Mulligan (Promising Young Woman)
Miglior attore non protagonista
Daniel Kaluuya (Judas and the Black Messiah)
Sacha Baron Cohen (Il processo ai Chicago 7)
Jared Leto (The Little Things)
Bill Murray (On the Rocks)
Leslie Odom, Jr. (One Night in Miami)
Miglior attrice non protagonista
Jodie Foster (The Mauritanian)
Glenn Close (Elegia americana)
Olivia Colman (The Father)
Amanda Seyfried (Mank)
Helena Zengel (News of the World)
Miglior attrice in una serie tv commedia
Catherine O’Hara (Schitt’s Creek)
Lily Collins (Emily in Paris)
Kaley Cuoco (The Flight Attendant)
Elle Fanning (The Great)
Jane Levy (Zoey’s Extraordinary Playlist)
Miglior attore in una serie comica
Jason Sudeikis (Ted Lasso)
Don Cheadle (Black Monday)
Nicholas Hoult (The Great)
Eugene Levy (Schitt’s Creek)
Ramy Youssef (Ramy)
Miglior attrice non protagonista in una serie o film tv
Gillian Anderson (The Crown)
Helena Bonham Carter (The Crown)
Julia Garner (Ozark)
Annie Murphy (Schitt’s Creek)
Cynthia Nixon (Ratched)
Miglior canzone
Io Si (Seen) per La vita davanti a sé (Netflix) – Diane Warren, Laura Pausini, Niccolò Agliardi
Fight for You per Judas and the Black Messiah (Warner Bros.) – H.E.R., Dernst Emile II, Tiara Thomas
Hear My Voice per Il processo ai Chicago 7(Netflix) – Daniel Pemberton, Celeste
Speak Now per One Night in Miami (Amazon Studios) – Leslie Odom Jr, Sam Ashworth
Tigress & Tweed per The United States vs. Billie Holliday (Hulu)
Miglior colonna sonora cinematografica
Trent Reznor, Atticus Ross, Jon Batiste per Soul
Alexandre Desplat per The Midnight Sky
Ludwig Göransson per Tenet
James Newton Howard per News of the World
Trent Reznor, Atticus Ross per Mank
Miglior cartoon
Soul (Walt Disney Pictures)
The Croods: A New Age (Universal Pictures)
Onward (Walt Disney Pictures)
Over the Moon (Netflix)
Wolfwalkers (Cartoon Saloon)
Miglior film straniero
Minari
Un altro giro
La Llorona
La vita davanti a sé
Due

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