di Roberta Lamonica

Presentato fuori concorso a Venezia 79, Siccità di Paolo Virzì è un film sorprendente, di certo ambizioso e coraggioso. Un ‘disaster movie’ nostrano con il nostro modo antieroico di affrontare la miseria umana e la nostra spesso insospettabile capacità di sopportare, accettare e in qualche modo ripartire nel percorso accidentato della vita. Paolo Virzì, Francesca Archibugi, Francesco Piccolo e Paolo Giordano scrivono una sceneggiatura a otto mani e raccontano di una crisi idrica immaginaria (ma neanche poi troppo), la mancanza di acqua a Roma (e solo a Roma) per 3 anni. Caldo, sudore, spossatezza e una misteriosa epidemia sono il filo conduttore di storie e destini che si intrecciano in questo scenario di catastrofe e devastazione.

Con la sensibilità che da sempre lo contraddistingue nel tratteggiare i suoi personaggi, il regista livornese ci dona un film corale, che affida le sorti di un’umanità capitolina alla deriva a un percorso di sofferenza ed espiazione collettivi. A tratti Siccità è fin troppo corale, nel senso che alcune delle storie sembrano doversi ‘per forza’ intrecciare in qualche angolo polveroso di una Roma post apocalittica, in cui il Tevere prosciugato è ovvia metafora di aridità delle emozioni e dei sentimenti dei protagonisti. Sentimenti trattenuti di rimpianto e rimorso, di rabbia e frustrazione ma anche di smarrimento e paura, del bisogno antico di ‘affidarsi’ e essere riconosciuti e protetti.
Ed è proprio per questo, forse, che una delle immagini più significative del film abbia per protagonista una pianta che una delle interpreti del film tenta disperatamente di salvare, ‘dissetandola’ con l’acqua razionata a sua disposizione prima e portandola al sicuro dall’egoismo narcisistico dell’uomo (nello specifico, rappresentato da uno strepitoso Tommaso Ragno), poi.

Nonostante alcune linee narrative non siano completamente sviluppate e i tanti temi sul piatto di questo film siano affrontati solo incidentalmente (ecologia e ambiente, l’impatto del virtuale sulla sfera pubblica e privata, l’emergenza sanitaria, il rapporto tra le generazioni, l’effetto devastante della lusinga narcisistica, l’integrazione come unica risposta a una dilagante solitudine), Virzì può contare su un cast strepitoso – Tommaso Ragno, Silvio Orlando, Valerio Mastrandea, Max Tortora e Elena Lietti e Claudia Pandolfi, Sara Serraiocco su tutti (ma anche tutti gli altri interpreti splendidamente in parte) – che commuove e coinvolge in una sensazione di arsura e spaesamento condivisi dentro e fuori lo schermo.

Se enormi blatte invadono le case di questa Roma invivibile e alienata, si nascondono alla luce e infettano i corpi dei protagonisti, blatte schiacciate su luridi pavimenti di carceri che confortano più della libertà, così i protagonisti del film finiscono per sentirsi un po’ come quelle blatte, prigionieri dei loro fantasmi, delle loro menzogne, del loro passato o di un futuro negato. Le loro esistenze “sono legate in un unico disegno tragico e beffardo, mentre cercano ognuno la propria redenzione”.
‘Mi sei scoppiato dentro il cuore’, canta Mina sui titoli di coda. Tutti i personaggi di Siccità lasciano sul piatto qualcosa, chi la fedeltà ai propri ideali, chi la fedeltà al proprio partner, chi il diritto ad avere diritti, chi la vita.

Ma tutti in qualche modo capiscono che sopportare la vita è possibile solo se si assume uno sguardo di compassione e condivisione della disperazione degli altri… che poi è anche la propria.
Siccità non è un film perfetto, nonostante il montaggio asciutto e rapido di Jacopo Quadri, la colonna sonora di Franco Piersanti e la splendida fotografia di Luca Bigazzi. Non è America Oggi di Altman. Eppure al cinema, in un giovedì piovoso di inizio autunno, qualcosa dopo la visione di questo film “scoppia dentro il cuore”. Così, all’improvviso.

Articolo davvero interessante, soprattutto per la diversa interpretazione del ruolo dei personaggi. Davvero complimenti!
"Mi piace"Piace a 1 persona
Ma grazie! 🙏
"Mi piace""Mi piace"
Di nulla. Ho scritto anche io una brevissima recensione del film, mi farebbe piacere avere un parere.
Ti lascio il link: https://justthoughtsj.wordpress.com/2022/10/10/siccita-il-racconto-di-unumanita-traumatizzata/
"Mi piace"Piace a 1 persona