di Greta Boschetto - Il percorso di Mimì, che ora sembra lontano nel tempo e con le pecche che può avere un film che parla di liberazione femminile narrato dal punto di vista di un uomo (per quando attento), presenta una piccola rivoluzione femminista sessantottina in cui dimostra che anche alle donne piace il sesso, aggiunge un tassello alla decostruzione simbolica delle dinamiche di genere (come avviene in altri film di quegli anni, ad esempio Femina Ridens di Piero Schivazappa del 1969) e rifiuta il doppio standard di valutazione che inquadra diversamente un uomo o una donna che praticano sesso casuale (e non sono forse ancora adesso, purtroppo, delle istanze che vengono portate avanti anche dal femminismo degli anni 2000?)
La voglia matta, di Luciano Salce (1962)
di Bruno Ciccaglione - Così come aveva “inventato” una nuova carriera da attore per Ugo Tognazzi con Il federale, con La voglia matta Luciano Salce lancia la giovanissima – ancorché non debuttante – Catherine Spaak in ruolo che concorrerà a definire i suoi primi anni di carriera, caratterizzati da ruoli da giovane spregiudicata tipici della nuova Italia dei primi anni ’60.
“Break up – L’uomo dei cinque palloni” (1963/1967), di Marco Ferreri
di Greta Boschetto “Break up - L'uomo dei cinque palloni” è un film del 1963/1967 di Marco Ferreri con Marcello Mastroianni, Catherine Spaak e Ugo Tognazzi. “Fino a che punto questo pallone si può gonfiare? Perché se io smetto di gonfiare e dentro c’è ancora dello spazio, il mio è un fallimento, quindi... Continue Reading →