Nel 1960 la Grecia fu per la prima volta sotto i riflettori del cinema americano ed europeo grazie a una commedia non convenzionale e anticonformista, ‘Never on Sunday’ (Mai di Domenica), diretta da Jules Dassin e interpretata da una meravigliosa Melina Merkouri che con questo film si attestò come stella internazionale del cinema.
Dassin, liberale convinto, aveva dovuto lasciare gli Stati Uniti per accuse di filocomunismo da parte del regista greco-americano Elia Kazan. Stabilitosi paradossalmente proprio in Grecia, conobbe la Merkouri durante i provini per un film a sfondo religioso ‘Colui che deve morire’ (1957). Se ne innamorò e da qui la decisione di scrivere un lungometraggio che potesse lanciare definitivamente la sua musa.
‘Mai di Domenica’ è una variazione sul tema del Pigmalione di G. B. Shaw: il giovane americano si reca in Grecia per studi sull’archeologia classica e conosce una prostituta. Se ne innamora e cerca di redimerla.
Critici e pubblico si soffermarono essenzialmente sulla scabrosità del tema senza cogliere, invece, la sottile critica alla politica americana che cerca di imporre i propri valori incurante delle tradizioni e della cultura degli altri.
Realizzato con un budget molto contenuto, Dassin astutamente scrisse le scene in inglese, adducendo come scusa la non conoscenza del greco da parte del protagonista ma avendo in mente la distribuzione sul mercato internazionale.
Il film fu proiettato sugli schermi statunitensi il 1 Ottobre, 1960. Fu un successo senza precedenti. Ottenne 5 candidature agli Oscar e portò a casa una sola statuetta, quella per la migliore canzone, Ta Paidia Tou Peiraia, scritta dal compositore Manos Hadjidakis che stava sperimentando con successo nuove forme espressive di uno strumento tradizionale greco, il bouzouki. La canzone è un successo senza tempo, riprodotta in diverse versioni da tantissimi artisti, Don Costa in primis, ma anche Bing Crosby,Doris Day, Andy Williams, Petula Clark e The Chordettes. La canzone è stata tradotta in 30 lingue differenti.
Melina Merkouri ottenne il premio come miglior attrice a Cannes e la nomination agli Oscar. Nulla poté contro la Elisabeth Taylor di ‘ Butterfield 8’ e molto contribuì il suo atteggiamento orgoglioso e senza compromessi nei confronti di chi la incitava all’auto promozione (“Io sono un’attrice, non una politica. Che devo fare: andare a bussare a tutte le porte di Hollywood?”).
Attrice immensa e attivista politica indefessa in patria, di lei ricordiamo quel suo ‘sono nata greca e morirò greca’ che ne ha fatto un simbolo di resistenza e dignità per un popolo tutto e per le donne in generale.
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