Captive State. Una lettera

‘Captive State’, di R. Wyatt (2019).
Come eravamo nell’anno 2016.
di Andrea Lilli
Oggi, 29 marzo 2025, ho trovato per strada, mentre andavo al cinema, un foglio di carta scritto a mano. La calligrafia di quella che sembrava una lettera vecchio stile era così particolare, curata, che l’ho raccolta incuriosito. Non capita spesso vedere roba del genere, di questi tempi. Era in inglese. Ne riporto di seguito la traduzione:
Chicago, 2016
Scrivo questa lettera in piena catastrofe. Forse un giorno sarà utile a chi la leggerà, per capire cosa sta succedendo. Oggi finalmente i Grandi Nemici sono arrivati. I peggiori possibili, da chissà quale mondo. Alieni giganteschi. Completamente coperti di aculei enormi, micidiali. Orrendi, violenti, senza scrupoli, silenziosi e spietati. Sono sbarcati oggi, improvvisamente, hanno annientato ogni difesa e in poche ore hanno occupato Chicago. Ci hanno ridotto in schiavitù. Molto più forti di noi, fisicamente e tecnologicamente, impossibile combatterli. 
Prima o poi doveva succedere. Lo sapevo, lo sapevamo tutti che sarebbe successo. Eravamo noi, gli Stati Uniti, l’unico grande Paese a non essere mai stato invaso, nemmeno condizionato da altri popoli. Un caso eccezionale, unico, a pensarci bene. 
Solo ora ci rendiamo conto di quanto questo fatto fosse strano, in fondo assurdo e imbarazzante. Perché nessuno ci vuole?, ci chiedevamo inconsciamente da decenni. Cosa ci manca, che abbiamo di meno attraente degli altri? 
Ci eravamo illusi sulla cattiveria dei russi, sulla volontà di dominio economico dei cinesi, sulla miseria degli altri asiatici, sulla fame degli africani, e dei latinoamericani. Troppo poco: sono bastate alcune miglia di mura a fermarli al confine. Abbiamo perfino sperato nella follia dei piccoli nordcoreani. Niente. Nessun attacco. Nessuna guerra in cui potessimo riscoprirci buoni, eroi, patrioti, nessun conflitto difensivo utile a rinnovare il collante della solidarietà nazionale. E allora era inevitabile: se il nostro pianeta ci lasciava liberi e in pace, l’Invasore doveva provenire da altri mondi. E sono arrivati, finalmente. Adesso. Da oggi siamo in Captive State(*). Ce la faremo a tornare liberi? 
(*) “Condizione di prigionia”. Dopo averla memorizzata, ho bruciato la lettera: troppo pericoloso conservarla. Poi sono andato al cinema. [NdR] 

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