a cura di Roberta Lamonica
“Posso dire una cosa sola che le comprende tutte: l’ho amata e la amo tanto. È stata meravigliosa perché lei era (ed è) bella dentro come fuori”.
(Mariangela Melato)

Sguardo magnetico e occhi di ghiaccio, fotogenica e intensissima, il produttore di Hollywood David O. Selznick aveva preconizzato che sarebbe diventata la Ingrid Bergman italiana. Invece Alida Valli diventò Alida Valli (nata Alida Maria von Altenburger baronessa von Markenstein und Frauenberg), bellissima, elegante, fotogenica, indipendente e molto italiana, tanto che, quando la Croazia decise di premiarla come grande artista croata nel 2004, lei rifiutò dichiarando: “Sono nata italiana e voglio morire italiana”.
Ma perché questa affermazione di una diva ormai avanti negli anni dovrebbe stupire ed interessare, oggi? Perché Alida Valli, oltre a essere un pezzo di storia del cinema è stata anche testimone della Storia stessa, in quanto esule istriana, nata a Pola il 31 mag 1921.

Donna schiva, timida, riservata, che amava il suo lavoro e l’arte, ma non la mondanità, Alida Valli pagò lo scotto di essere percepita come ‘aliena’, rispetto all’industria cinematografica del tempo che già iniziava a nutrirsi di scandali e gossip, sia per la sua origine istriana sia perché calunnie la vollero amante di Mussolini. Altro fatto di cronaca, l’omicido di Wilma Montesi, che all’epoca fece molto scalpore, vide il compagno di Alida Valli, Piero Piccioni – noto musicista jazz – ingustamente coinvolto nella vicenda dai media.
Ma Alida Valli era prevalentemente un’artista meravigliosa, tormentata, ironica, versatile, credibile in film drammatici e lirici quali il capolavoro Senso di Visconti, nell’angosciante e disperato Il grido di Antonioni, nell’esistenziale e precario La prima notte di quiete di Zurlini, nell’ epico Novecento di Bertolucci, nel tragico e mitologico Edipo re di Pasolini, ne La grande strada azzura di Gillo Pontecorvo, nel thriller quali il capolavoro Il terzo uomo di Orson Welles, Il caso Paradine di Hitchcock e agli horror Occhi senza volto, Inferno e Suspiria, per citarne alcuni.

Alida Valli è stata protagonista del cinema italiano e internazionali diversificando le sue scelte artistiche, dimostrando di amare le sfide, coprendo ruoli sentimentali, esistenziali, leggeri ma anche meschini e diabolici e profondamente drammatici. Costante e seria, professionale e sempre concentrata e instancabile sul set, Alida Valli è stata, anche a livello umano, fulgido esempio di dignità, temperamento e grande grazia.
A 100 anni dalla nascita, celebriamo con orgoglio questa immensa diva italiana.
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