di Greta Boschetto

Pierre Clémenti nasce a Parigi il 28 settembre del 1942, una data che ha dato i natali anche a Marcello Mastroianni e a Brigitte Bardot.
Fu un importante interprete del cinema francese e italiano tra gli anni sessanta e settanta, un artista puro, anarchico, trasgressivo, visionario: una vera icona rappresentativa di quello spirito ribelle che caratterizzava quegli anni.

Dopo anni di teatro, venne notato da Luchino Visconti grazie ad Alain Delon e recitò una parte ne “Il gattopardo”; da qui una lunga collaborazione con registi importantissimi, da Buñuel a Bertolucci, dalla Cavani a Pasolini passando per registi slavi e greci autori di un certo cinema impegnato.
Fu anche regista e va ricordato “Visa de Censure n°X”: una pellicola sperimentale come imbevuta di LSD, realizzata in 16 millimetri nel 1967 e sonorizzata nel 1975.

Un’opera figlia dei tempi e della cultura dell’epoca, un mix di immagini caleidoscopiche e allucinogene accompagnate dalle nostalgiche sonorità dei Delired Cameleon Family, una fusione tra rock-progressive, jazz ed elettronica, con la partecipazione di Tina Amount e Philippe Garrel.
Venne arrestato in Italia nel 1971 per detenzione di hashish. Dopo aver trascorso oltre un anno in carcere, nonostante l’attore si fosse sempre proclamato innocente, venne rilasciato per insufficienza di prove ma costretto a lasciare il paese.
Fu segnato a vita da questa terribile esperienza e ne scriverà in un libro (“Pensieri dal carcere” per la casa editrice Il Sirente), una forte e importante requisitoria contro il codice penale italiano risalente al fascismo e contro il regime carcerario in una società repressiva.

Clémenti, esile e bello in maniera quasi mefistofelica, triste figlio di padre ignoto e di madre corsa impossibilitata a prendersi cura di lui, iniziò a pagarsi i corsi di recitazione grazie a un impiego come tagliatore di pietre, lasciava i suoi compensi ai vagabondi e divenne in pochissimo tempo il simbolo di un cinema anticonformista e rivoluzionario.
Diceva: “O ti vendi e ti svuoti molto rapidamente o resti ai margini e ti batti per le tue idee”.
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