Il mistero del falco (The Maltese Falcon,1941), di John Huston

di Roberta Lamonica

“Spero che non ti impicchino, tesoro. Ci sono possibilità che tu abbia salva la vita. Il che significa che se fai la brava ragazza tra una ventina d’anni sarai fuori. Ti aspetterò. Se invece ti impiccano, ti ricorderò per sempre”.(Sam Spade)

The maltese falcon locandina | re-movies
Locandina

Il cinema hollywoodiano degli anni ‘40 è cupo, cattivo; girato in vicoli bui o strade secondarie. Inquietante come la notte vittoriana, reale come il disorientamento degli americani dopo la grande Depressione. E non è cupa solo l’ambientazione di queste pellicole; sono cupe anche le storie che racconta che hanno per protagonisti uomini corrotti dall’ambigua morale. Questo genere di film è conosciuto come ‘noir’, termine francese che rende perfettamente l’atmosfera di durezza e violenza comune a molte pellicole dell’epoca.

Uno dei primi e migliori noir mai realizzati è Il mistero del falco (1941), prima regia di John Huston, che aveva già lavorato come autore alla Warner Bros e che scelse di dirigere questo film anche se era già stato portato sullo schermo due volte (“Pessimi film!”, avrebbe detto al suo biografo in seguito). Il suo lavoro cambiò letteralmente il modo in cui i film di genere crime/giallo/investigativo sarebbero stati illuminati, girati e realizzati.

Mary Astor Thè Maltese falcon | re-movies
Mary Astor

Tratto dall’omonimo romanzo di Dashiel Hammett, già pubblicato sulla rivista specializzata Black Mask, Il mistero del falco ha per protagonista il detective Sam Spade, incaricato da una donna misteriosa, Miss Wonderly di rintracciare sua sorella, probabilmente fuggita con il suo amante. L’amante di Miss Wonderly (ché non esisteva alcuna sorella e in realtà si chiama Brigid O’Shaughnessy) e il partner di Spade vengono trovati morti e il detective, il cui codice di valori impone di risolvere il mistero della morte del suo partner, si invischia con un manipolo di criminali ognuno sulle tracce di un mitico ed esotico tesoro, una statuetta con le fattezze di un falcone maltese.

Spade and Archet | re-movies
Spade and Archer

In un cast in cui tutti brillano di luce propria, da Peter Lorre a Sydney Greenstreet, da Mary Astor a Elisha Cook, resta comunque indimenticabile l’interpretazione di Humphrey Bogart nel film. Il suo Sam Spade si distacca da altri detective come Charlie Chan, caricaturale e acutissimo, o il Marlowe chandleriano, per esempio, per non essere “un uomo non cattivo che cammina su strade cattive”, ma per essere realmente ‘hardboiled’, duro, ruvido, non sentimentale, con antiche ferite e delusioni nascoste dietro una spessa cortina di cinismo. Sam Spade sbraita, minaccia, colpisce; è egoista e volgare; bacia la vedova del suo partner appena ucciso, spacca bicchieri, sbatte porte, va fuori di testa. E se ne compiace. È il protagonista del film, ma non ne è l’eroe. O forse, sì.

Humphrey Bogart Thè maltese falcon | re-movies
Humphrey Bogart

Il tema centrale del film è rintracciabile proprio in questo, nell’ambiguità, nella difficoltà a capire, nel buio delle emozioni e delle azioni, cosa sia vero e cosa non lo sia. Se la grande domanda del film è “chi ha ucciso il partner di Sam Spade?”, ci sono altre domande a sancire la totale dimensione di ambiguità che permea la pellicola. “chi è in realtà la donna misteriosa che dichiara di amare Sam? È sincera o mente?”, e soprattutto, ”Che cosa è il falcone maltese per cui tutti sono disposti a uccidere?”. Quando verrà finalmente trovato, l’oggetto non farà altro che aumentare il senso di spaesamento e incertezza del film. Perché il falco simboleggia l’avidità, la bramosia, il male. Di cosa è fatto il falcone? Spade risponde: “della materia di cui sono fatti i sogni”. Di illusione, quindi. Di rappresentazioni mentali, totalmente aliene alla sua dimensione concreta e legata ai fatti.

The falcon thè maltese falcon | re-movies
The Maltese Falcon

Rispetto al romanzo di Hammett i personaggi principali del film mancano dell’elemento della sensualità: Sam, Brigid ed Effie sono giovani e sexy, nel romanzo. Questo perché forse il romanzo voleva rivolgersi a un pubblico giovane e dimostrare come anche un temperamento sanguigno e irruente, che percorre una strada lastricata di pericoli e di vie sbagliate poteva essere portare a una conclusione eticamente plausibile. Senso etico che alla fine mostra Sam, anche se nella trasposizione cinematografica non viene forse messo abbastanza in evidenza. Ma questo dettaglio poco toglie all’enormità di questo film dai dialoghi strepitosi, dalle battute memorabili e dall’assolutamente innovativa tecnica di illuminazione, (conosciuta come ‘low-key lighting’) per determinare l’atmosfera del film. I personaggi, gli oggetti, gli ambienti, sono illuminati da una sola sorgente di luce. Le ombre derivanti da questo tipo di illuminazione sono determinanti per creare il senso di ambiguità, di doppio, di mistero e scarto tra apparenza e realtà di cui è intriso il film.

The maltese falcon characters | re-movies
Bogart, Lorre, Astor, Greenstreet

Un capolavoro della Golden Age hollywoodiana, punto di partenza imprescindibile per ogni considerazione su ogni altro film dello stesso genere girato successivamente, un Humphrey Bogart consegnato alla storia del cinema e una partenza strepitosa per il mostro sacro John Houston.

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