di A. C.
Un giovane soldato americano (Nat Wolff), di stanza in Afghanistan, entra a far parte di un plotone incaricato di presidiare la zona e scovare le cellule terroristiche presenti sul territorio. Inizialmente entusiasta del proprio approdo sul campo, fa la conoscenza di un glaciale e carismatico sergente (Alexander Skarsgard).
I tentativi di mettersi in mostra e compiacere il proprio superiore saranno brutalmente scossi dalla scoperta di omicidi e torture verso alcuni civili locali, al fine di ottenere informazioni, da parte dei suoi commilitoni e proprio su ordine del sergente per poi essere insabbiati dagli stessi. Ciò lo porta a un terribile dilemma morale aggravato dal terrore di ripercussioni proprio per mano dei suoi compagni d’arme.
Dan Krauss mette in scena la trasposizione filmica di un episodio che aveva già raccontato circa 5 anni prima con un documentario dallo stesso titolo, tratto da una vera storia di cronaca militare che vide condannati alla reclusione diversi soldati americani per crimini contro i civili afghani.
Krauss incentra la sua storia sul rapporto tra l’ingenua recluta e il luciferino superiore, in principio di adorazione poi conflittuale e angoscioso, per impostare un’analisi sulla deformazione morale e umana per mano della guerra e dei suoi interpreti più fanatici e spietati.
Seppur notevole sul piano formale e sulla costruzione della tensione, il film lascia un po’ perplessi per quanto concerne la sua componente emotiva, spesso impalpabile e mai davvero intensa sia da un punto di vista narrativo sia per la resa dei suoi interpreti principali, non del tutto convincenti. Ne risulta, dunque, un prodotto a tratti fiacco, poco incisivo e leggermente inconcludente nelle sue riflessioni.
Senza dubbio onore al merito a Krauss per aver (ri)portato alla memoria un episodio scomodo per la storia militare a stelle e strisce, ben lontano da certe produzioni statunitensi convenzionali e intrise di amorale propaganda bellica.
Un’operazione complessivamente discreta, ma a cui forse manca un po’ di quella potenza necessaria per un tema di questa portata.
Rispondi