di Greta Boschetto
La donna invisibile è un film del 1969 diretto da Paolo Spinola con Giovanna Ralli, Carla Gravina e Silvano Tranquilli.
C’è tutto quello che si potrebbe desiderare di vedere in un film di quel periodo, che parte da una crisi coniugale per arrivare a parlare di tabù sessuali e delle ipocrisie del matrimonio, in un
momento storico in cui la contestazione giovanile inizia a mettere a nudo quello che si nasconde dietro la facciata dell’alta borghesia dell’Italia di quegli anni (ma anche di oggi), che il regista conosceva molto bene “grazie” alle sue origini aristocratiche.
Moravia, autore del racconto da cui è tratta la storia del film, dice che ‘ciò che non attrae il nostro sguardo è come se non esistesse’: ed è esattamente quello che accade a una delle due protagoniste che, in piena crisi di coppia, diventa via via sempre più trasparente agli occhi del marito, come se diventasse davvero invisibile, lasciando spazio a un’altra donna.
Tra fastosi salotti lombardi pieni di borghesi annoiati e velatamente torbidi, questa pellicola è il riassunto perfetto di tutti gli archetipi del cinema erotico/intellettuale sessantottino italiano e mischia sapientemente la fine di un amore che viene raccontata in maniera metafisica e onirica ma anche dolorosa tramite gli occhi di una moglie che vede suo marito allontanarsi sempre più, e come critica sociale e liberazione sessuale.
Non di facile interpretazione e con diversi livelli di lettura, al finale apparentemente tragico che si gli si può attribuire dopo una prima visione, subentra un secondo aspetto simbolico e psicologico che si nasconde dietro le due protagoniste, dove l’una non esisterebbe senza l’altra: una variazione sul tema del doppio, della dualità di ogni persona, della scissione in due esseri opposti e inconciliabili come una forma di sopravvivenza al tempo che tutto cambia e tutto sgretola.
Purtroppo a poco più di 50 anni dall’uscita di questo film possiamo dire che, oltre alla Ralli, anche la pellicola stessa e il suo regista sono diventati ingiustamente invisibili ai più.
Anch’io nel mio blog recensisco quasi esclusivamente dei film diventati invisibili ai più: fai benissimo a fare la stessa cosa, perché ci sono tanti ottimi film che strameritano di essere tirati fuori dal dimenticatoio. Spero dunque di leggere altri tuoi post come questo.
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Ciao, wwayne. Re-movies ha tante anime. Ci mancava (in parte) ‘questa’. Per fortuna Greta ci ha contattati e ora potremo leggere più spesso di questi film… invisibili, appunto.
Grazie per aver commentato, wwayne.
Roberta Lamonica
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Greta è anche il nome della protagonista del film più bello dello scorso decennio, Tutto può cambiare: quello nel dimenticatoio non ci finirà mai, è davvero troppo bello. Grazie a te per la risposta! 🙂
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