di Bruno Ciccaglione - Disponibile in anteprima su Raiplay dopo la sua presentazione al Torino Film Festival, prima della messa in onda prevista per la prima serata del 13 gennaio 2013 su Rai3, il documentario di Tony Saccucci ricostruisce la storia del movimento politico Lotta Continua dalle sue origini e fino allo scioglimento in modo equilibrato e accurato, pur con qualche limite, nel chiaro tentativo di parlare alle giovani generazioni..
Un amore a Roma, di Dino Risi (1960)
di Girolamo Di Noto - Tratto dal romanzo di Ercole Patti e sceneggiato dallo stesso autore e Ennio Flaiano, Un amore a Roma è uno dei film meno celebrati di Dino Risi, tuttavia è senz'altro un film da riscoprire
In ricordo di Ennio Flaiano (5 marzo 1910 – 20 novembre 1972 )
di Girolamo Di Noto - Una personalità assolutamente originale che va continuamente riscoperta, che ha saputo dare lucida testimonianza del suo e, profeticamente, del nostro tempo.
Notte italiana, di Carlo Mazzacurati (Italia/1987)
di Girolamo Di Noto - Notte italiana ha come protagonista un avvocato padovano, Otello Morsiani (Marco Messeri) che viene mandato nel Polesine per una perizia. Resta incantato dagli orizzonti desolati della pianura, dalla tranquillità di quel lembo di provincia che sembra fermo agli anni Cinquanta.
Il bell’Antonio, di Mauro Bolognini (Italia/1960)
di Girolamo Di Noto Tra i tanti registi del nostro cinema che hanno attinto senza riserve alla letteratura, va ricordato senz'altro Mauro Bolognini. Colto e preparato, ingiustamente considerato un mediocre imitatore di Visconti, lavorò per Moravia, Pratolini, Pasolini, Svevo, ma il suo primo grande lavoro tratto da un'opera letteraria fu Il bell'Antonio, dal romanzo di... Continue Reading →
Perché si uccide un magistrato, di Damiano Damiani (1974)
di Bruno Ciccaglione - Turbato dalla morte del procuratore di Palermo Scaglione, Damiani realizza Perché si uccide un magistrato, un melodramma morale con cui sembra esprimere la propria crisi e confusione.
Giulia, di Ciro De Caro (2021)
Erano anni che non vedevo un film italiano così ben realizzato: forse anche in virtù delle esigue risorse necessarie per la sua produzione, Giulia raggiunge l’essenza di un racconto in levare che vibra per tutta la sua durata con l’animo di chi lo guarda, annullando la distanza tra ciò che mostra e ciò che fa sentire.
Gli idoli delle donne (2022), di Lillo, Greg, Eros Puglielli
Filippo è un gigolò professionista tra i più richiesti, magnetico nel fisico quanto scoraggiante nell’eloquio: quando apre bocca l'aria si ammorba immediatamente di banalità. Un incidente stradale però deturpa il suo corpo perfetto, e il viso diventa gonfio, col naso a patata. Filippo il Bello si è trasformato in Lillo, e il difetto peggiore resta invariato. Riuscirà il sommo Max a riportarlo sulla retta via?
Le mani sulla città, di Francesco Rosi (1963)
di Bruno Ciccaglione - Francesco Rosi e Raffaele La Capria, aiutati dal clima denso di aspettative e speranze che si respirava nell’Italia del primo centrosinistra, decidono di costruire un film che sveli al grande pubblico i meccanismi del potere e gli intrecci economici e politici in cui si manifesta, con un film che vince il Leone d'oro a Venezia nel 1963. Molto di quel sistema di potere è cambiato da allora, ma molto è rimasto così com'era nel 1963.
Riccardo Milani, un regista che avrebbe ragione di dire: ‘Scusate se esisto!’
di Federico Bardanzellu. Riccardo Milani, classe 1958, regista e sceneggiatore. In un mondo, come il cinema italiano, dove tutti si ritengono dei grandi artisti, magari per diritto dinastico, Milani sta dimostrando che il vero regista è soprattutto un ottimo artigiano. L’essenziale è esser passati per la “gavetta”. Come l’hanno fatta, settanta-ottant’anni fa, quei capostipiti che... Continue Reading →