di Paola Salvati

Sul finire degli anni settanta esce nelle sale uno dei musical destinati a diventare un film culto per più di una generazione di giovani.
La storia d’amore tra Sandy e Danny conquista il pubblico e fa divertire e sognare sulle note di canzoni rimaste nella memoria, ascoltate, cantate e ballate da allora migliaia e migliaia di volte.

Ambientato negli anni ’50, le vicende si snodano tra spiagge californiane, strade e drive-in, e soprattutto nella Rydell High School, dove i giovani protagonisti vivono l’ultimo anno scolastico.
John Travolta, reduce dal successo planetario de ‘La febbre del sabato sera’, è Danny Zuko, bullo un po’ rude con il suo chiodo di pelle nera, il bello della banda dei T-birds (Thunder birds).
Olivia Newton-John è la dolce e ingenua Sandy Olsson, bella e brava ragazza, che vivrà con Danny una coinvolgente storia durante le vacanze estive.
Quando arriva il momento per lei di ripartire per l’Australia, il distacco sarà difficilissimo e i due ragazzi si giureranno amore eterno.
Ma un cambiamento nei programmi di Sandy la lascerà lì e si ritroverà, senza saperlo, iscritta nella stessa scuola frequentata dal suo Danny.

Iniziano le lezioni. Sandy, nuova arrivata, fa amicizia con un gruppo di simpatiche amiche, le Pink Ladies, con le quali presto entrerà in confidenza e alle quali racconterà della storia vissuta fino a qualche giorno prima con un ragazzo bellissimo, romantico e innamorato quanto lei.
Danny ritroverà i suoi amici di sempre, i suoi T-birds, con i quali si vanterà della sua conquista estiva, dando una versione un po’ diversa dei fatti. Storia raccontata da entrambi sulle note della famosa Summer Nights.

Rizzo, leader delle Pink Ladies, avendo capito che la sua amica parlava di quel Danny, idolo della Rydell con cui lei stessa aveva avuto un flirt tempo addietro, mossa da gelosia organizza a loro insaputa un incontro tra ragazzi e lì i due si rivedranno.
Per non perdere la sua reputazione di dongiovanni, dopo un primo momento di stupore, Danny tratterà con poco interesse Sandy, che amareggiata esprimerà la sua delusione, cantando Hopelessly devoted to you.

Pentitosi subito dopo, farà di tutto per riconquistare la sua ragazza, anche in modo maldestro. Lei, una volta compreso il mondo di quel ragazzo e della sua banda, cercherà di cambiare per amor suo.
Mentre alla Rydell si sta organizzando una gara di ballo per la festa di fine anno, i T-birds verranno sfidati da una banda rivale, gli Scorpions, in una gara automobilistica.

Si intrecciano in questo clima le storie degli altri protagonisti, tra le Pink Ladies e i T-birds. Una su tutte è quella di Betty Rizzo (Stockard Channing), grintosa e un po’ antipatica leader delle ragazze, che una presunta gravidanza renderà più vulnerabile, lasciando trasparire le sue fragilità.

Ci sono tutti gli elementi della commedia musicale americana, legata alla vita dei giovani di quei tempi: amore e gelosia, bande rivali e sfide, amicizia e scuola, musica e ballo.
Un mix riuscitissimo questo musical, nato su un palcoscenico di Chicago da Jim Jacobs e Warren Casey nel 1971 e approdato poco dopo a Broadway, con grande successo di pubblico (in scena ancora oggi nei più importanti teatri di tutto il mondo) e trasformato abilmente dal regista Randal Kleiser in una delle icone di costume anni ’50 più rappresentative della storia del cinema.
Un’esplosione di colori forti e luminosi, sulle coreografie di Patricia Birch: ragazze dal make-up carico con fazzoletti annodati al collo, gonne ampie e capigliature cotonate; ragazzi con chiodi di pelle, pantaloni a vita alta e ciuffo di capelli tenuto su con tanta brillantina.

Campione di incassi (quasi 400 milioni di dollari!) anche grazie alla sua colonna sonora, il cui doppio Lp rimase in vetta alle classifiche per settimane. In particolare, i duetti You’re The One That I Want e Summer Nights ancora nel 2002 apparivano rispettivamente all’ottavo e al ventunesimo posto della classifica ufficiale dei singoli più venduti di tutti i tempi.
Così come ai primi posti arrivò anche il tema del film, Grease, scritta da Barry Gibb (leader dei Bee Gees) e interpretata da Frankie Valli.

Altri lavori cinematografici e teatrali hanno attinto da questo cult che non ha ricevuto premi, ma solo 5 nomination ai Golden Globe e una agli Oscar del 1979, a John Farrar per la migliore canzone originale, Hopelessly devoted to you.
A dispetto di ciò, Grease ha superato brillantemente il passare del tempo, venendo riproposto nelle sale per i suoi vent’anni e ricordato con il raduno del cast per i suoi quaranta.

Portò gran fama al già noto Travolta questo ruolo, affidato dapprima a Henry Winkler (il Fonzie di Happy Days) che rifiutò, pentendosi poi amaramente, e proposto anche a Patrick Swayze, che non accettò per problemi fisici. Stessa fama riservata alla esordiente Olivia Newton-John, i cui abiti indossati nella scena finale sono stati venduti all’asta lo scorso anno per un totale di oltre 400 mila dollari.
Venne proposto anche ad un sequel nel 1982, Grease 2, con una giovane Michelle Pfeiffer, ma ebbe scarso successo.
Insomma, Grease resta unico ed inimitabile, con il brio che elettrizza ogni volta che lo si rivede e la colorata allegria sprigionata in ogni sequenza. Il pettine in tasca per risistemare il ciuffo del bullo, la sigaretta tra le labbra piene di rossetto della pink lady e la brillantina che tutto fa luccicare, ora come allora.

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