François Truffaut mette in questo film - più che in tanti altri - emozioni e sentimenti attinti direttamente dalla propria vita, e trasmessi con la consueta eleganza: ed è un regalo insostituibile. "Nel suonare, per prima cosa ci si deve preoccupare di trasmettere emozioni... Non solo per sé stessi, ma anche per gli altri". (André Gide, ripreso in una proiezione di un film nel film. 'Jouer' in francese vale come 'to play': significa giocare, suonare, recitare, proiettare un film, ed altro.)
Jules e Jim, di François Truffaut (1962)
di Marzia Procopio “Abbiamo giocato con le sorgenti della vita, e abbiamo perso” Ben prima che si constatasse il fallimento del matrimonio romantico, invenzione dei primi del ‘900, e che si iniziasse a parlare di poli-amore, a tentare il racconto di una relazione a tre fu il romanzo Jules e Jim di Henri-Pierre Roché, uscito... Continue Reading →
Pierrot le Fou (Il bandito delle 11), di Jean-Luc Godard (1965)
di Laura Pozzi Jean-Luc le Fou o Pierrot Godard? Su questo enigmatico, quanto amletico interrogativo (lasciando da parte l’infelice e fuorviante “italianizzato” bandito delle 11) si può innestare una stimolante riflessione sull’opera più esplosiva, sfaccettata e significativa del grande cineasta francese. Pierrot le Fou, nasce agli albori del maggio sessantottino, ma il suo nucleo già... Continue Reading →
Eric Rohmer: i racconti delle quattro stagioni
"C'è un mondo che si chiude se non ha un pugno di felicità" (Paolo Conte) di Girolamo Di Noto I racconti delle quattro stagioni di Rohmer sono visibili in streaming su Raiplay Alcuni film ci fanno amare il cinema non solo perché sanno raccontare con leggerezza e garbo temi importanti, ma anche perché ci parlano... Continue Reading →
‘Vivre sa vie’ (‘Questa è la mia vita’/ Francia, 1962), di Jean-Luc Godard
di Girolamo Di Noto È difficile immaginare la Nouvelle Vague francese senza accostare il volto di Anna Karina, l'attrice danese scomparsa recentemente all'età di 79 anni. Come Marilyn Monroe e Liz Taylor, grazie ad Andy Warhol, sono riuscite a condensare con i loro volti l'immaginario pop-americano, così Anna Karina è stata capace, assieme ad altre... Continue Reading →
Le due inglesi (e il continente): la sublime imperfezione di un maestro
di Laura Pozzi Nella filmografia di ogni grande autore non è raro imbattersi nel classico film maledetto, o per dirla con le parole di François Truffaut riferendosi a "Marnie" di Alfred Hitchcook "il grande film malato". Una sorta di capolavoro mancato, un figliol prodigo fortemente voluto, ma capace di mettere in discussione l'intera produzione artistica... Continue Reading →
Hiroshima, mon amour (1959), di A. Resnais.
di Roberta Lamonica A. Resnais, al suo primo lungometraggio, scrive una pagina indimenticabile della storia del cinema. ‘Hiroshima, Mon Amour’, come ‘A bout de souffle’ e ‘Les 400 coups’ è uno spartiacque, un punto di riferimento ineludibile per una nuova generazione di registi che destruttura la narrazione cinematografica tradizionale e si fa vessillifera della rivoluzione... Continue Reading →