IT capitolo 2 :alle radici della paura

di Corinne Vosa

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“Remember”…. Il Clown è tornato. Le antiche paure, i terrori taciuti riemergono. 27 anni dopo tutto ricomincia. Perché nulla è mai veramente terminato. Il male è sempre rimasto lì dov’era, silenzioso ma onnipresente. Pennywise è tornato e ora è pronto a colpire, più spietatamente che mai. È tempo di scoperchiare il pozzo dei ricordi rimossi e tuffarsi nel passato… è tempo di ricordare. “Come Home”

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Ventisette anni dopo il primo capitolo. Il diabolico Pennywise torna a terrorizzare la città di Derry. I “Perdenti” sono ormai cresciuti, dopo aver ciascuno intrapreso la propria strada e sciolto i legami gli uni con gli altri. Solo uno è rimasto a Derry e quando percepirà l’incombere della vecchia temuta minaccia radunerà il gruppo. Saranno tutti pronti a mantenere la promessa fatta anni orsono, ovvero tornare a combattere il male e sconfiggere una volta per tutte It?

La sfida più grande è affrontare i demoni del proprio passato. I sette adolescenti di IT sono cresciuti, ma forse solo apparentemente, perché per andare avanti hanno ceduto alla tentazione, o meglio alla naturale propensione, di azzerare ciò che è stato. Il primo IT ci aveva lasciati con un solenne giuramento, adesso il momento è arrivato, ma il tempo ha reso il passato un vago miraggio e ciascuno dei losers dovrà ritrovare il suo sé di allora per affrontare questa intensa esperienza.

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La prima lampante novità è il sostanzioso arricchimento del cast, con tutti i nuovi attori che interpretano la versione adulta dei personaggi del film precedente: su tutti spiccano per bravura e caratterizzazione Jessica Chastain (Beverly) e James McAvoy (Bill), ma anche Bill Hader (Richie) e il bel Jay Ryan, che interpreta qualcuno che non ci aspetteremmo.

Non è corretto parlare di sostituzione ma di affiancamento, dal momento che i flashback del passato sono così ricorrenti da diventare quasi una doppia realtà e pertanto gli attori del primo IT sono più che mai presenti, in vecchie e nuove scene, ricordi e momenti onirici con funzioni simboliche precise. L’interpretazione della Chastain si distingue per la grande classe e sensibilità che connota questa attrice e si amalgama molto bene alla versione della giovane collega Sophia Lillis. Da segnalare il cameo di Xavier Dolan, noto fan di IT, a inizio film.

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Pennywise incarna le angosce infantili, i mostri nell’armadio che albergano nell’immaginazione di ogni bambino. Demoni che con la crescita sembrano svanire, ma permangono nelle profondità dell’Io e se non affrontati continuano a lacerarlo. Ignorare non serve. In un certo senso It è il subconscio, l’Io oscuro, di cui non vogliamo ammettere l’esistenza ma ci consuma. La performance di Bill Skarsgård è da brividi. Se c’è qualcuno o qualcosa che in IT inquieta veramente è lui, con la sua espressività ripugnante, il trucco impeccabile, il ghigno malefico e i palloncini rossi che lo accompagnano fedelmente. It è un mutaforma luciferino capace di assumere infiniti aspetti esteriori ingannevoli, ma di certo la sua maschera di base, il Clown, è la più memorabile. Nel film ci sono scene horror molto valide, sia stilisticamente che a livello di suspense. Fra queste è doveroso citare il fatidico incontro in un vicolo buio tra It e una bambina, un momento di tensione altisonante, dove la malignità e l’astuzia di Pennywise sono davvero raccapriccianti.

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IT si è evoluto insieme ai suoi personaggi così come la regia di Andy Muschietti. È un film molto più maturo e celebrale del primo IT, con una struttura narrativa complessa e un linguaggio simbolico più sofisticato. Un horror dallo spessore fortemente psicologico e un’estetica affascinante dall’alto impatto visivo. Un film che si destreggia bene tra malinconia, ironia e orrore, non prefiggendosi in realtà come scopo primario lo spavento, bensì suscitare empatia con i personaggi e interesse per il loro percorso di crescita interiore. Se già IT protendeva per assumersi delle libertà rispetto al romanzo omonimo di Stephen King questa inclinazione con IT 2 si accentua, evidenziando la forza di un approccio creativo che non si manifesta solo nella regia, ma anche nella scrittura.

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IT capitolo 2 è la conclusione di una complessa storia di formazione, suddivisa in tante microstorie quante sono i membri del Club dei Perdenti, che solo apparentemente era terminata nel primo capitolo. Tante erano le questioni esistenziali rimaste in sospeso e affrontare definitivamente It significherà per ciascuno dei  Perdenti trovare il coraggio di fare i conti anche con quelle paure e insicurezze lasciate vivere nell’ombra. Ad affliggere Bill il trauma del lutto e l’incapacità di elaborarlo, nonché un senso di colpa che sembra ormai inestinguibile; Eddie dovrà affrontare le sue fobie per le malattie, il contagio e il sopravvento della morte; Ben la paura di non essere mai davvero fuggito da una solitudine disperata da cui solo il vero amore, che forse non conoscerà mai perché non ricambiato e non all’altezza, lo farà sentire salvo;  Richie di non essere accettato e amato per come è davvero; Beverly deve invece salvarsi dalla mancanza di amore a cui è stata abituata, che l’ha portata a rassegnarsi al dolore, alla violenza e ad un abisso esistenziale che la consuma nella vita di tutti i giorni.

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Per fronteggiare questi demoni interiori, simboleggiati poi di fatto da It, colui che non a caso costringe i Perdenti a rivivere i loro terrori, è pertanto fondamentale sprofondare nel passato; ma il ricordo sembra reale quanto l’esistente stesso. Un eterno presente in cui ritrovarsi magicamente solo con la forza del pensiero. La memoria è presentata nelle sue multiple valenze: dalla sua natura fragile e inaffidabile, che spesso porta a ricordare solo quello che si desidera tenere con sé e dimenticare l’indesiderato, al suo sacrale ruolo di garante dell’identità dell’individuo.

Il confronto tra i bambini che erano e come i Perdenti sono oggi è continuo. Il passato continua a vivere segretamente nel presente e IT è anche nostalgia per un’epoca magica: il tempo dell’infanzia. E l’infanzia in fondo è il regno della magia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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