di Federico Bardanzellu. La reiterata pretesa di Carlo Verdone di farsi accettare come erede artistico di Alberto Sordi trova pochi punti di contatto. Carlo Verdone. Sin dall’inizio della carriera ha cercato di imporsi come erede di Alberto Sordi, sia per la sua origine romana, sia per la comicità del suo personaggio. Tale pretesa l’ha manifestata... Continua a leggere →
Riflessi in un occhio d’oro, di John Huston (1967)
di Girolamo Di Noto - Interpretato da attori in stato di grazia, fotografato come un incubo allucinato, sfumato "in un bianco e nero a colori", Riflessi in un occhio d'oro è un film che non si rivela completamente, lascia spazio alle intuizioni, non giudica, come è tipico dello stile del suo regista John Huston
Un affare di donne, di Claude Chabrol (1988)
di Girolamo Di Noto - Ispirato ad una storia vera, quella di Marie-Louis Girard, una delle ultime donne ghigliottinate in Francia, Un affare di donne è uno strepitoso affresco della Francia occupata, ma anche un modo emblematico per riflettere sull'ipocrisia del potere costituito che trova nella donna il suo capro espiatorio. Grandissima interpretazione di Isabelle Huppert.
Benedetta, di Paul Verhoeven (Francia, Paesi Bassi 2021)
di Laura Pozzi "Fino alla fine, tu menti" - Lambert Wilson - A più di trent’anni di distanza dallo scandaloso e iperbolico successo di Basic Instinct, ancora una bionda di bianco (e nero) (s)vestita nutre e ossessiona l’universo amorale di Paul Verhoeven. Che si tratti di un sanguinoso punteruolo o della statuina “multiuso” della Vergine... Continua a leggere →
Romantiche, di Pilar Fogliati (2023)
di Laura Pozzi Entri in sala senza troppa convinzione pensando all’ennesima commedia made in Italy infarcita di buonismo, stereotipi e clichè. Il titolo in fondo, Romantiche, dice poco, anche se ad un’occhiata meno superficiale scorgi un sibillino “finchè non ci sbatti la testa” ed è probabilmente lì che si nasconde qualcosa. Tuttavia non ci badi... Continua a leggere →
Esterno notte, di Marco Bellocchio (2022)
di Laura Pozzi Quasi vent’anni fa sul finale di Buongiorno notte, Marco Bellocchio "liberava" l’onorevole Aldo Moro dopo 55 giorni di prigionia. In una livida mattina di maggio, sulle ipnotiche note di Shine On You Crazy Diamond dei Pink Floyd, Roberto Herlitzka usciva dall’incubo, provava a dare un senso a quella prova assurda e incomprensibile... Continua a leggere →
Colpita da improvviso benessere, di Franco Giraldi (1976)
di Laura Pozzi “Ma quanto sei bello…ma che bel ragazzo che è”. Lo stupore fanciullesco e la commozione cristallina che hanno accompagnato Giovanna Ralli durante la consegna del David di Donatello alla sua straordinaria carriera, rappresenta il momento più autentico e significativo di una cerimonia avara di emozioni e priva di particolare mordente. Di fronte... Continua a leggere →
La piscina, di Jacques Deray (La Piscine FR/1969)
di Laura Pozzi La piscina, settimo lungometraggio realizzato da Jacques Deray nel 1969 si colloca tra i film più emblematici e seducenti della cinematografia francese. Girato durante la bollente estate sessantottina, ha sempre goduto di una fama a detta di alcuni spropositata e fin troppo benevola nel dissimulare le imperfezioni di una pellicola abile e... Continua a leggere →
Benny’s video di Michael Haneke (1992)
di Laura Pozzi Fin dalle prime inquadrature, Benny’s video rivela e impone la sua natura disturbante. I fotogrammi di uno scioccante video amatoriale, con al centro la raccapricciante uccisione di un maiale all’interno di un mattatoio vengono ripetutamente sbattuti in faccia allo spettatore. Le immagini, sottoposte a continui rewind, avanzano lentamente verso l'esecuzione stoppandosi nel momento... Continua a leggere →
Ho affittato un killer, di Aki Kaurismäki (I hired contract killer 1990)
di Laura Pozzi L’amore fugge definitivamente dal grande schermo nel 1979 portando via con se Antoine Doinel, François Truffaut, ma soprattutto Jean-Pierre Léaud. Un commiato artistico inevitabile e necessario, reso struggente dall'imminente scomparsa, cinque anni dopo, del grande maestro della Nouvelle Vague. Pensare Jean-Pierre Léaud senza François Truffaut (nonostante la pregevole filmografia firmata da registi... Continua a leggere →