Filippo è un gigolò professionista tra i più richiesti, magnetico nel fisico quanto scoraggiante nell’eloquio: quando apre bocca l'aria si ammorba immediatamente di banalità. Un incidente stradale però deturpa il suo corpo perfetto, e il viso diventa gonfio, col naso a patata. Filippo il Bello si è trasformato in Lillo, e il difetto peggiore resta invariato. Riuscirà il sommo Max a riportarlo sulla retta via?
Mariupol, di Mantas Kvedaravičius (Mariupolis, 2016)
di Andrea Lilli - Teatro Drama (prima del 16 marzo 2022) Un mese fa, il 16 marzo, il Teatro d'Arte Drammatica ("Teatro Drama") di Mariupol è stato bombardato e raso al suolo nel corso dell'invasione russa in Ucraina iniziata il 24 febbraio. Gestito da una compagnia teatrale nata nel 1878, era il principale centro culturale... Continue Reading →
E… ora qualcosa di completamente diverso (UK 1971), di Ian MacNaughton
di Andrea Lilli - Il primo lungometraggio del gruppo Monty Python conta oltre cinquanta primavere ma non ha perso nulla della sua carica comica. Ci è tornato in mente per la sua geniale barzelletta più divertente del mondo, soluzione perfetta e disarmata per annientare gli eserciti più virulenti. L'attenzione sarcastica sul mondo militare è frequente... Continue Reading →
Makala, di Emmanuel Gras (FRA 2017)
di Andrea Lilli - Makala in swahili significa carbone. Mentre il destino del nostro pianeta si gioca sul mercato internazionale di gas e petrolio, il combustibile che fa sopravvivere il giovane Kabwita Kasongo è il carbone vegetale, autoprodotto e trascinato al mercato locale su una bicicletta, lungo 50 chilometri di strade pericolose. Con la moglie... Continue Reading →
C’era una volta un merlo canterino, di Otar Ioseliani (URSS 1970)
Ghia non ha tempo da perdere, secondo il suo punto di vista. Forse sente che il suo tempo è limitato, destinato a finire presto, fatto sta che lo dedica in modo frenetico ad altre priorità: quelle che gli danno più piacere. Le ragazze, gli amici, i parenti, i compagni di bevute, altre ed eventuali distrazioni occasionali.
Easy – Un viaggio facile facile, di Andrea Magnani (Italia/Ucraina 2017)
Un road movie italianissimo, erede della commedia all'italiana, ma anche black comedy ispirata a quel cinema nordeuropeo fatto di pochi dialoghi, molti sguardi, situazioni paradossali e humour funebre, quanto basta per sopravvivere ad ogni avversità senza doversi consegnare agli ansiolitici o alla vodka.
La casa dei matti – Dom Durakov, di Andrej Konchalovskij (Russia 2002)
di Andrea Lilli - Sabato 5 marzo 2022, ore 18.33 - Ucraina: sequestrato ospedale psichiatrico con 670 pazienti - Le forze russe hanno sequestrato un ospedale psichiatrico dove risiedono 670 persone a Borodyanka, a circa 60 km da Kiev. Lo riferisce il governatore della regione Oleksiy Kuleba, citato dal Guardian. «Sono persone con esigenze speciali,... Continue Reading →
L’infanzia di Ivan, di Andrej Tarkovskij (URSS 1962)
Vedere oggi le truppe di Putin invadere con le bombe e i carri armati gli stessi territori di questo film, che mostra con la forza della poesia l’assurdità della guerra scatenata ottant'anni fa da Hitler e Mussolini, la guerra più sanguinosa nella storia dell'Uomo, fa una tristezza, una rabbia infinita.
Kukushka – Disertare non è reato, di Aleksandr Rogozhkin (2002)
di Andrea Lilli - Una donna, due uomini, tre lingue distanti tra loro: basterebbe anche meno per fare una guerra, come sappiamo dall'Iliade in poi, o almeno un delitto passionale, ma qui succede il contrario. Si depongono le armi, si fa amicizia, si fa l’amore. Siamo nella Lapponia finlandese; settembre 1944, la seconda guerra mondiale... Continue Reading →
La calda amante, di François Truffaut (La peau douce, 1964)
François Truffaut mette in questo film - più che in tanti altri - emozioni e sentimenti attinti direttamente dalla propria vita, e trasmessi con la consueta eleganza: ed è un regalo insostituibile. "Nel suonare, per prima cosa ci si deve preoccupare di trasmettere emozioni... Non solo per sé stessi, ma anche per gli altri". (André Gide, ripreso in una proiezione di un film nel film. 'Jouer' in francese vale come 'to play': significa giocare, suonare, recitare, proiettare un film, ed altro.)