Un tranquillo posto di campagna, di Elio Petri (1968)

di Bruno Ciccaglione - Un’esplosione di colori e suoni che proviene direttamente dal genio creativo e folle di un pittore di arte contemporanea, un’atmosfera malata in cui si mescolano perversamente consumismo, erotismo mercificato e pulsioni omicide, le illusioni di un ritorno alle origini per un’arte completamente asservita al sistema di potere dominante: Un tranquillo posto in campagna è questo e molto di più.

La battaglia di Algeri, di Gillo Pontecorvo (1966)

di Bruno Ciccaglione Vetta forse insuperata della breve ma straordinaria filmografia di Gillo Pontecorvo, tra le polemiche furiose con la delegazione francese presente a Venezia, La battaglia di Algeri si aggiudica il Leone d’oro nel 1966, coniugando una rara coerenza formale a dei contenuti dirompenti. Un chiaro esempio di cinema militante, capace di guardare ai... Continue Reading →

L’indagine di Ennio Morricone

Spunti di riflessione su una colonna sonora che ha fatto scuola di Bruno Ciccaglione “L’ispirazione non esiste, o meglio nel mio lavoro c’è per l’1%, il resto è traspirazione, sudore”. Basterebbe questa famosa dichiarazione di Ennio Morricone, per sfatare i miti più banali che circolano su di lui e sulla sua musica. A questa idea... Continue Reading →

Uccellacci e uccellini, di Pier Paolo Pasolini (1966)

di Bruno Ciccaglione Con Uccellacci e uccellini Pasolini compie una prima svolta nel suo cinema ed abbandona l’idea di un cinema destinato al “popolo”, inteso gramscianamente come classe sociale nettamente distinta dalla borghesia: la “rivoluzione antropologica” che egli ritiene sia avvenuta con la omologazione al sistema dei valori borghesi, infatti, ha cambiato profondamente le forme... Continue Reading →

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