Cinema in spiaggia

Di A.C. La spiaggia è spesso un ambiente ricco di simboli, significati e mistero, in grado di ispirare momenti di riflessione. Ed è uno scenario che l’arte non ha mai mancato di rappresentare per il suo grande potere suggestivo, soprattutto il cinema.Spesso luogo di svago, evasione, smarrimento, meditazione, malinconia, liberazione o presa di coscienza di... Continue Reading →

La calda amante, di François Truffaut (La peau douce, 1964)

François Truffaut mette in questo film - più che in tanti altri - emozioni e sentimenti attinti direttamente dalla propria vita, e trasmessi con la consueta eleganza: ed è un regalo insostituibile. "Nel suonare, per prima cosa ci si deve preoccupare di trasmettere emozioni... Non solo per sé stessi, ma anche per gli altri". (André Gide, ripreso in una proiezione di un film nel film. 'Jouer' in francese vale come 'to play': significa giocare, suonare, recitare, proiettare un film, ed altro.)

L’ultimo metrò, di Francoiş Truffaut (1980)

di Girolamo Di Noto Il teatro e la vita e il modo in cui essi si mescolano mirabilmente sono al centro del film di Truffaut L'ultimo metrò, racconto ambientato al tempo della guerra, durante l'occupazione tedesca, che mette in scena le vicissitudini della proprietaria di un teatro, Marion Steiner (Catherine Deneuve), intenta a continuare l'opera... Continue Reading →

Incontri ravvicinati del terzo tipo, di Steven Spielberg (1977)

di Lorenzo Luccarini "Quanti anni hai?""Otto.""Vuoi arrivare a nove""Sì.""Allora vieni a vedere Pinocchio domani sera."Roy Neary al figlio Locandina TRAMA Dopo un primo avvistamento di UFO e la raccolta delle prove tangibili dell’ esistenza degli alieni, il governo degli Stati Uniti decide di tentare una forma di contatto e comunicazione contatto con i ‘visitatori’. Sotto... Continue Reading →

La mia droga si chiama Julie, di François Truffaut (La Sirène du Mississippi Fr/1969)

di Laura Pozzi A disseminare un primo indizio ci pensa Antoine Doinel in Baci rubati. In bilico fra dubbi amorosi e precarietà esistenziale, avvolto da una calda e rassicurante coperta nella solitudine di una fredda portineria lo svagato Jean Pierre Léaud si diletta nella lettura di un romanzo: La Sirène du Mississippi, (dall’originale Waltz into... Continue Reading →

Sparate sul cinema: I 400 colpi di François Truffaut (1959)

di Marzia Procopio Quando, nel 1959, François Truffaut presenta a Cannes I 400 colpi ottenendo il premio per la miglior regia (accanto a Hiroshima mon amour e Le armi e L’uomo), ha ventisette anni, viene dall’esperienza come critico dei prestigiosi Cahiers du cinéma e ha al suo attivo solo un cortometraggio, L’età difficile (Les mistons),... Continue Reading →

‘Gli anni in tasca’ (Francia/ 1976), di F. Truffaut

di Girolamo Di Noto La prima cosa da cui si resta colpiti vedendo 'L'argent de poche' (Gli anni in tasca) di François Truffaut è lo stile con cui il regista francese racconta la giovane età: maestro della narrazione intimista, regista raffinato, Truffaut ha saputo ritrarre con delicatezza e nostalgia il mondo dell'infanzia, ha messo in... Continue Reading →

Le due inglesi (e il continente): la sublime imperfezione di un maestro

di Laura Pozzi Nella filmografia di ogni grande autore non è raro imbattersi nel classico film maledetto, o per dirla con le parole di François Truffaut riferendosi a "Marnie" di Alfred Hitchcook "il grande film malato". Una sorta di capolavoro mancato, un figliol prodigo fortemente voluto, ma capace di mettere in discussione l'intera produzione artistica... Continue Reading →

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