di Andrea Lilli –
Venezia, 78. Mostra del Cinema, sezione Giornate degli Autori, sottosezione Notti Veneziane, dedicata ai film italiani indipendenti. Stefano Sardo presenta Una relazione, di cui è regista – esordiente nel lungometraggio di finzione – oltre che sceneggiatore, insieme a Valentina Gaia, e produttore.

Il film racconta la tormentata storia d’amore tra il musicista Tommaso (Guido Caprino) e l’attrice Alice (Elena Radonicich), che dopo quindici anni di convivenza decidono di lasciarsi, con un bel sorriso reciproco, promettendosi solidarietà e pace per un futuro ormai divergente, purtuttavia continuando a condividere lo stesso tetto. In assenza di figli, la bella casa romana in comproprietà col mutuo da pagare è infatti l’unico collante residuo fra loro. Il fatto è che Tommaso e Alice erano arrivati a Roma in cerca di un successo che ancora non riescono ad ottenere, e per comprare quel nido d(el dis)amore hanno speso tutti i loro risparmi, fatto debiti coi genitori, e nessuno dei due dispone di alternative abitative. All’annuncio ufficiale di questa separazione in casa assistono, perplessi, i loro più cari amici comuni: due uomini e due donne.

Si tratta di un gruppo eterogeneo ma affiatato di quarantenni romani, eterni precari nel lavoro e negli affetti, che chissà quanti coetanei hanno visto lasciarsi e quanti ne vedranno, innamorati da dieci anni di qualcuno che non hanno amato mai (cit.), epperò non è facile vedere una coppia così, che decide di separare i letti, le vite affettive, ma non le chiavi di casa. E in buona armonia, per giunta. Il che, mese dopo mese, grazie anche alle trasferte di lei e al lavoro notturno di lui, per un po’ funziona. Alice e Tommaso ce la metteranno tutta per dividersi cordialmente: eviteranno le solite recriminazioni, rinvieranno per quanto possibile le reciproche accuse sulla mancata fertilità (come se la nascita di un figlio fosse garanzia sicura per la saldatura di un rapporto). Lei tenterà di recuperare la passione del teatro puro e un vecchio amore parigino (il film è una coproduzione italo-francese), lui si metterà al lavoro sulla colonna sonora di un film importante e andrà a cercare nuovi abbracci.
Ma siccome “le cose veramente difficili sono tutte quelle che la gente crede di poter fare in qualsiasi momento” (Julio Cortázar), quindi non si fanno mai, alla lunga il progetto di felice e facile distacco sfuggirà al controllo e seguirà un corso diverso dal previsto, quello deciso dalle capricciose e dolci (eb)brezze del ponentino romano. L’ombroso Tommaso, eterno scontento, dovrà fare definitivamente i conti con la fragile ma luminosa Alice, sempre sotto gli sguardi attenti degli amici. Tra le battute salaci di Rocco (Alessandro Giallocosta) e quelle corrosive di Luca (Libero De Rienzo: che fuoriclasse, e che tristezza saperlo scomparso da nemmeno due mesi!), tra i sospetti di Antonia (Thony) e le proiezioni di Luisa (Isabella Aldovini) si viene a creare una tensione, un’attesa che non manca di far emergere momenti di verità. Dove andrà a parare la storia fra i due? Possibile che tutto debba andare “sempre a puttane”, come dice Rocco? Il finale, incerto fino all’ultimo per quanto scontato, sorprende e delude. Vediamo perché (senza spoilerare).

Il titolo internazionale scelto per Una relazione è With Or Without You, che ci riporta al testo di quel celebre brano degli U2 (1987):
Attraverso la tempesta noi raggiungiamo la riva
Tu dai tutto ma io voglio di più
e ti sto aspettando
Con te o senza di te
con te o senza di te
Io non posso vivere.
Può essere questa una buona sintesi delle turbolenze che agitano i due protagonisti di Una relazione: se è così, Tommaso e Alice non dovrebbero avere quarant’anni, bensì venti, venticinque al massimo, oppure sono reduci da un’ibernazione, tagliata nel montaggio. È pur vero che ci sono precondizioni sfavorevoli a un comportamento più adulto: entrambi hanno lavori precari; hanno genitori di carattere forte, fortissimo; sono molto ingenui e sprovveduti (per esempio, non sanno cos’è la candidosi); e l’aria di Roma può confondere le idee a chi viene dal nord. Ma fatto salvo questo, il film si sviluppa comunque per intero entro un’ansia esistenziale e un’incertezza narcisistica tipici della dimensione adolescenziale dei nostri figli, più che delle vicende sentimentali di uomini e donne di cui si presume una certa esperienza, una maturità almeno anagrafica, una minima immunità alla sindrome dell’abbandono, essendo sopravvissuti alle batoste di gioventù.
Insomma, Una relazione è l’ennesimo sintomo di come, signora mia, le stagioni della vita non siano più quelle di una volta. Rassegniamoci: al cambiamento climatico globale si va accompagnando una mutazione antropologica epocale. Così come lo scioglimento della calotta glaciale farà aprire gelaterie in Artide e Antartide, sta diventando normale assistere allo spettacolo sempre più frequente di quarantenni che si comportano come teenager in preda a tempeste ormonali.

È evidente – dirà qualcuno, a difesa – come la sceneggiatura del film e la scrittura del romanzo a due mani, anch’esso pubblicato in questi giorni, siano autobiografiche: Stefano Sardo (1972) e Valentina Gaia (1977) vengono dalla stessa città delle Langhe (Bra), sono stati fidanzati per tanti anni (ora non più, forse, chissà), lei attrice e musicista, lui musicista attore sceneggiatore, trapiantati a Roma in cerca di successo – come Tommaso e Alice. Il che aggiunge all’opera una funzione psicoterapeutica di coppia di dubbio interesse per lo spettatore casuale e non braidese. Ma il riferimento voluto a persone esistenti e a fatti realmente accaduti, la sovrapposizione calcolata tra realtà e immaginario che non somiglia a quella dei “pazzi”, bensì agli specchi di ragazzi forever young, non diminuisce lo sconcerto nell’assistere agli effetti della sindrome di Peter Pan su questa relazione: lo raddoppia.
Spegnerò la paura di restare sola
(…)
La prima notte senza di te
tutto il mio mondo ora dov’è
La prima notte senza di me
tutto il tuo mondo ora dov’è
Siamo dei pazzi se noi per lasciarci
abbiam bisogno di mille parole
ci allontaniamo nei nostri percorsi
ci ritroviamo cercando un amore
Valentina Gaia – Pazzi (dalla colonna sonora)
– 6.9.2021

- in anteprima a Venezia il 6 settembre