di Marco Grosso - Perché un film modesto e addirittura "noioso" fa incetta di tutti gli Oscar che contano e incontra anche il favore di certa critica non solo mainstream? Una riflessione
Slow Movie: Paterson, di Jim Jarmusch (2016) e Ariaferma, di Leonardo Di Costanzo (2021)
Mentre le qualità dello slow food hanno da tempo conquistato un vasto pubblico, si sta affermando anche il genere dello slow movie. Gustati con calma e con il giusto approccio, sia l’uno che l’altro sono molto digeribili e nutrono corpo, cervello e anima.
But i’m a cheerleader: il dis-orientamento sessuale del “cult queer movie” di Jamie Babbit
di Greta Boschetto - But I'm a cheerleader è un vero e proprio cult moderno: divertente e leggero in maniera intelligente, questa pellicola parla di orientamento sessuale e identità di genere in modo ironico, usando gli stereotipi sull'omosessualità a proprio favore, come ad esempio l’uso accentuato dei colori per sottolineare la differenza di genere.
Cinema in spiaggia
Di A.C. La spiaggia è spesso un ambiente ricco di simboli, significati e mistero, in grado di ispirare momenti di riflessione. Ed è uno scenario che l’arte non ha mai mancato di rappresentare per il suo grande potere suggestivo, soprattutto il cinema.Spesso luogo di svago, evasione, smarrimento, meditazione, malinconia, liberazione o presa di coscienza di... Continue Reading →
Mariupol, di Mantas Kvedaravičius (Mariupolis, 2016)
di Andrea Lilli - Teatro Drama (prima del 16 marzo 2022) Un mese fa, il 16 marzo, il Teatro d'Arte Drammatica ("Teatro Drama") di Mariupol è stato bombardato e raso al suolo nel corso dell'invasione russa in Ucraina iniziata il 24 febbraio. Gestito da una compagnia teatrale nata nel 1878, era il principale centro culturale... Continue Reading →
40 anni di AIDS: l’HIV e l’AIDS al cinema e in televisione
a cura di Roberta Lamonica Giornata mondiale dell'AIDS Premessa "Non c'è niente là fuori che possa uccidere Ron Woodroof in 30 giorni!", replica dopo la diagnosi di AIDS il rozzo elettricista texano nel film Dallas Byers Club, ambientato nel 1985, quando ancora si pensava che l'AIDS fosse una malattia che colpiva solo certi gruppi sociali.... Continue Reading →
Pugilato e grande schermo, un amore infinito che dura da quasi un secolo
di Federico Bardanzellu. Ring e grande schermo. I registi cinematografici hanno preso spunto, per le loro pellicole, non soltanto dai grandi pesi medi della fine degli anni Quaranta. Anche altri pugili, che si sono succeduti uno dopo l’altro sul trono dei pesi massimi, hanno vissuto storie degne di essere poi immortalate sul grande schermo. Stiamo... Continue Reading →
Fantasmi a Roma, di Antonio Pietrangeli (1961)
di Andrea Lilli - Spettri minacciosi, ombre inquietanti, allucinazioni demoniache, erinni vendicative e zombie rancorosi: non siete soli. Tra voi si aggirano anche gli altri, i fantasmi buoni, garbati, divertenti. Se è vero che film e fantasmi sono fratelli, prodotti dell'immaginazione e dei sogni, mettiamo pure in conto che, fra tanti incubi tristi e pesanti,... Continue Reading →
Dal Cinema di fantasmi al fantasma del Cinema
di Marco Grosso - Il rapporto tra cinematografia e fantasmagoria, tra cinema e fantasmi, è talmente antico e intimo da poter essere definito primigenio e strutturale. La stessa parola composta “fantasmagoria”, se etimologicamente rinvia al significato allegorico dei fantasmi, nel suo uso più proprio e più tecnico designa proprio una “successione di illusioni ottiche prodotte... Continue Reading →
Pugilato, sul set qualcuno lo ama
di Federico Bardanzellu. La locandina di "Lassù qualcuno mi ama" di Robert Wise (1956). Se c’è uno sport su cui il cinema si è soffermato particolarmente, quello è il pugilato. Non soltanto facendo uscire pellicole commerciali. Quali le serie Rocky 1-5, il suo sequel Rocky Balboa e poi Creed 1-2. Ma anche girando film di... Continue Reading →